di Silvia Sottile
Presentato in concorso al 66° Festival di Berlino e
successivamente a Roma nella selezione
ufficiale della Festa del Cinema 2016, Genius
segna il debutto alla regia cinematografica per Michael Grandage dopo anni di
lavori teatrali. Si tratta di un interessante e per certi versi anomalo biopic
letterario – tratto dalla biografia Max Perkins: Editor of Genius – forte soprattutto
di due straordinarie interpretazioni: il premio Oscar Colin Firth e Jude Law.
Max Perkins (Firth) è un noto editore newyorkese che negli
anni ’20 ha pubblicato i primi romanzi di scrittori del calibro di F. Scott
Fitzgerald (Guy Pearce) ed Ernest Hemingway (Dominic West). Un giorno si
presenta da lui un giovane Thomas Wolfe (Law) con il lunghissimo manoscritto
del suo primo romanzo. Perkins riconosce subito l’immenso talento di Wolfe e
lavorerà instancabilmente alla revisione del romanzo per renderlo pubblicabile
e addirittura un sicuro successo letterario. Del resto dietro ad ogni autore
geniale c’è un altro genio: il suo curatore editoriale. Ma la pellicola si
concentra ancor di più sulla profonda amicizia che si viene a creare tra
l’esuberante ed eccentrico scrittore dal carattere non facile e il serio, integerrimo
editore, e che a poco a poco diviene quasi un rapporto padre-figlio.
Il fascino di Genius sta
tutto nel ritratto di queste due personalità dal carattere complementare, rese
magistralmente da Colin Firth (sempre impeccabile in ruoli austeri) e Jude Law
(libero di dar spazio a creatività e follia). Vederli recitare insieme sul
grande schermo, con un tale affiatamento, è davvero emozionante.
Dispiace invece che i ruoli femminili, sebbene affidati ad
ottime attrici (Nicole Kidman è Aline Bernstein, l’amante di Wolfe, mentre Laura
Linney interpreta Louise, la moglie di Perkins), non siano per nulla incisivi.
Genius si sviluppa
narrativamente e registicamente in maniera piuttosto classica e poco originale,
a tratti lenta, seguendo linearmente l’evolversi delle vicende senza
particolari guizzi, fatta eccezione per il dinamismo del segmento centrale, il
migliore in assoluto, che attenua in parte i difetti appena citati. Splendida e
ben delineata la costruzione emotiva del rapporto di amicizia e anche la
contemporanea collaborazione professionale sul romanzo da editare.
Le scenografie grigie e deprimenti e la fotografia caratterizzata
da toni seppia e colori desaturati non aiutano di certo a rendere attraente la
pellicola a livello visivo. Ribadiamo quindi, ancora una volta, che Genius è un film interessante e che
merita assolutamente la visione, grazie principalmente ai suoi affascinanti,
intensi e magnifici protagonisti: Colin Firth e Jude Law.
Nelle nostre sale dal 9 novembre.
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