sabato 17 dicembre 2016

Mini recensioni: "The Birth of a Nation" - "Naples 44"

di Silvia Sottile

Presentati entrambi in selezione ufficiale alla Festa del Cinema di Roma 2016, Naples 44 e The Birth of a Nation sono due film accomunati anche dall'uscita nelle sale italiane il 14 dicembre. Data infausta che li vede soccombere: tra gli attesissimi Rogue One e Miss Peregrine da una parte e ben tre cinepanettoni dall'altra, le speranze di ottenere un buon riscontro di pubblico sono ben poche. Oltretutto le due pellicole sono tutt'altro che imperdibili. 

THE BIRTH OF A NATION di Nate Parker

   
The Birth of a Nation (selezione ufficiale) - scritto, diretto e interpreato da Nate Parker (nel cast anche Armie Hammer e Penelope Ann Miller). Partenza carica di aspettative e invece si è rivelato una delle delusioni di questo festival. Il film racconta la storia di Nat Turner, predicatore afroamericano, che guida un movimento di liberazione contro il regime schiavista che si tramuta in una violenta rivolta. La prima parte descrive bene le drammatiche condizioni in cui versavano gli schiavi nell'america dei grandi proprietari terrieri, anche se in effetti sa molto di già visto. Essendo un tema parecchio sfruttato dal cinema avrebbe bisogno di qualcosa di innovativo per catturare l'attenzione. La seconda parte, il vero fulcro della pellicola, vuole raccontare il "risveglio di un popolo", la nascita di una nazione nel senso di lotta per la libertà contro la schiavitù.

Quello che proprio non ci è piaciuto è il modo aggressivo e sprezzante con cui viene portato avanti il messaggio: eccessiva, inaudita e gratuita la violenza mostrata sullo schermo e inoltre viene fin troppo apologizzata l'ambigua figura di Parker, il che, a nostro avviso, non è un messaggio positivo.
Sicuramente la pellicola è un macigno per lo stomaco e tocca profondamente lo spettatore però non convince del tutto. E se puntava all'Oscar, crediamo che rimarrà molto indietro.



 NAPLES 44 di Francesco Patierno



Naples 44 (selezione ufficiale) - documentario di Francesco Patierno sulla situazione a Napoli nel 1944, durante il periodo di occupazione americana alla fine della seconda guerra mondiale. Da sottolineare la meravigliosa voce narrante (in versione originale) di Benedict Cumberbatch che potrebbe anche leggere l'elenco del telefono risultando affascinante e credibile. Musica per le nostre orecchie, suono melodioso, dolce e suadente. Nella versione italiana sarà Giancarlo Giannini ad avere il compito di accompagnare lo spettatore.

Interessante anche l'argomento, raccontato senza scadere troppo nella noia grazie all'aiuto di immagini di repertorio, fotografie, ricostruzioni storiche e persino divertenti spezzoni dei film di Totò che consentono di passare dal dramma all'ironia a sugellare il tono tragicomico, far sorridere amaramente per evidenziare ancora di più la tragedia. .

Certo, rimane pur sempre un documentario, con tutti i limiti del caso, ma una visione ci può stare.



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