Luca Miniero, regista del delizioso Benvenuti al Sud, dirige un'ironica, divertente e spassosa commedia sulle
diversità culturali e religiose. Non c’è
più religione è quasi una favola, in cui si ride per l’assurdità di certe
situazioni, eppure fa anche riflettere. Sicuramente è una pellicola leggera ma
risulta davvero godibile e regala un’ora e mezza di piacevole svago. Peccato
per la troppa carne messa sul fuoco che a tratti risulta un po' confusionaria,
e il film, che parte bene, in certe situazioni non convince del tutto. In effetti ci
saremmo aspettati qualcosa di più. Comunque il Presepe multietnico ha un suo perchè.
Claudio Bisio è Cecco, il Sindaco di Porto Buio, piccola
isola del Mediterraneo dove non nascono più bambini. Per il tradizionale Presepe
di Natale pensa quindi di chiedere un bambino in prestito ai tunisini che
vivono sull’isola ma non sarà facile riuscire ad integrare le due comunità tra
cui non corre buon sangue. Ad aiutarlo nell’impresa due amici di vecchia data: Suor Marta (Angela
Finocchiaro) e Bilal (Alessandro Gassmann), al secolo Marietto, italiano
convertito all’Islam per amore della bella moglie Aida (Nabiha Akkari). Nel cast
anche Giovanni Cacioppo, Laura Adriani, Mehdi Meskar, Paola Casella, Massimo Di
Lorenzo e la partecipazione di Giovanni Esposito e Roberto Herlitzka nel ruolo
del Vescovo.
Da segnalare la bella fotografia di Daniele Ciprì, che
abbandona i suoi soliti toni realistici in favore di un’inedita esplosione di
colori brillanti. L’interessante colonna sonora di Pasquale Catalano è
impreziosita dalla splendida canzone di Lucio Dalla 4 Marzo 1943.
Dal 7 dicembre al cinema in 600 copie. Il successo al botteghino sembra assicurato.
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