di Silvia Sottile
Partiamo da una premessa: non ho letto neanche una parola della
saga di Cinquanta sfumature ad opera
della scrittrice britannica E. L. James che con la sua trilogia erotica (Cinquanta sfumature di grigio, Cinquanta
sfumature di nero e Cinquanta
sfumature di rosso) ha venduto milioni di copie in tutto il mondo diventando
in breve tempo un inspiegabile fenomeno letterario. Inoltre non è questa la
sede adatta per sottolineare il messaggio sbagliato che passa alle donne e in
particolare alle adolescenti, anche se non va trascurato questo aspetto. Analizzerò
pertanto questa pellicola solo dal punto di vista cinematografico.
Cinquanta sfumature di
grigio (2015 – regia di Sam Taylor-Johnson ), trasposizione cinematografica
del primo romanzo, aveva ottenuto un enorme successo di pubblico, sfiorando i
20 milioni di euro di incasso in Italia. Molto peggio era andata con la
critica: netta stroncatura e io stessa ammetto di aver avuto grandi difficoltà
a vedere tutto il film per l’infimo livello di recitazione, trama, ecc. ma per
correttezza mi è sembrato giusto farlo, dovendo vedere in anteprima stampa il
secondo capitolo.
Veniamo dunque a Cinquanta
sfumature di nero: era difficile fare di peggio eppure il regista James
Foley c’è riuscito! Innanzitutto il cambio alla regia si è reso necessario a
causa di grossi scontri tra la Taylor-Johnson e l’autrice, pertanto l’impressione
è che Foley si sia limitato a fare il compitino di portare sullo schermo ciò
che la James voleva, coadiuvata dal marito nella stesura della sceneggiatura: altro
grande errore perché si vede subito la mancanza di una mano avvezza alla
scrittura cinematografica e ne è venuto fuori davvero un pasticcio.
Iniziamo dalla trama, paurosamente esile, che riprende
esattamente da dove eravamo rimasti. Quando un addolorato Christian Grey (Jamie
Dornan) cerca di persuadere una cauta Anastacia Steele (Dakota Johnson) a
tornare nella sua vita, lei esige un nuovo accordo in cambio di un'altra
possibilità. I due iniziano così a ricostruire un rapporto basato sulla fiducia
e a trovare un equilibrio, ma alcune figure misteriose provenienti dal passato
di Christian accerchiano la coppia, decise ad annientare le loro speranze di un
futuro insieme.
Ecco, l’unico elemento positivo è che forse Dornan e la
Johnson, dopo aver già recitato insieme nella pellicola, siano un minimo
migliorati quanto ad affiatamento. Perché per il resto ci troviamo personaggi
secondari totalmente inutili: Bella Heathcote, Hugh Dancy, Eric Johnson, Rita
Ora, il premio Oscar Marcia Gay Harden e persino il premio Oscar Kim Basinger nel
ruolo della ex dominatrice di Grey non lasciano minimamente il segno.
Belle le
sontuose scenografie della festa in maschera ispirata al Carnevale di Venezia,
ma per il resto è un disastro su tutti i fronti: regia piatta, da serie tv
pomeridiana, scrittura imbarazzante e amatoriale, scene senza senso inserite
senza alcun motivo, recitazione da soap opera (come se gli stessi attori non
fossero poi così convinti della loro interpretazione). L’inserimento di una
sotto trama thriller rende il tutto ancora più assurdo, dato che manca
completamente la tensione e si ottiene l’effetto opposto, ovvero quello di far
ridere! Sì, il film è talmente brutto, assurdo, imbarazzante, trash e dalla
trama così improbabile da rivelarsi involontariamente comico… Dunque almeno si
ride, come abbiamo fatto noi giornalisti durante la proiezione stampa. C’è
persino una citazione fuori luogo di Jane Austen ( e sarebbe davvero meglio se
le ragazze leggessero la Austen o le sorelle Bronte invece che la James).
Cos’altro aggiungere? A parte il fatto che nulla ha un senso.
Le musiche sono belle ma le canzoni sono messe a caso, così
come le scene random di sesso: nulla di particolarmente esplicito in fin dei
conti – chi si aspetta momenti molto hard e piccanti resterà deluso – e zero
chimica tra i due protagonisti così come non arriva nessuna emozione allo
spettatore. Ricordiamo comunque che il film è giustamente vietato ai minori di
14 anni. La cosa peggiore è forse il messaggio che passa alle spettatrici più
giovani a causa dell’ostentazione fuori luogo dell’enorme ricchezza di Mr. Grey
tra giri in yacht e ville da sogno: lui piace perché è bello, figo e
soprattutto multimiliardario.
Forse, per chi ama questa saga, c’è un piccolo passo in
avanti nella relazione di Ana e Christian che da attrazione fatale passa a
storia d’amore. Gli altri ne stiano lontani… a meno che non vogliano farsi 4
risate!
Cinquanta sfumature di
nero, nelle nostre sale dal 9 febbraio, è un film pessimo sotto tutti i
punti di vista. Inguardabile. A noi ha fatto ridere parecchio dato il suo
involontario risvolto comico. Sicuramente il suo pubblico di appassionati
correrà al cinema immediatamente e probabilmente troverà ciò che cerca. Noi fortunatamente
ci siamo consolati con la meravigliosa anteprima stampa organizzata dalla
Universal: scenografia da Carnevale di Venezia, mascherine sexy in omaggio e un
sensuale buffet a base di fragole, fontana di cioccolato e champagne a volontà.
Non male.
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