Presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, dove è
stato subito acclamato dalla critica, Elle
di Paul Verhoeven, con una straordinaria Isabelle Huppert (candidata all’Oscar
come miglior attrice protagonista proprio per questo ruolo), sarà nelle nostre
sale dal 23 marzo distribuito da Lucky
Red.
Vincitore di due César (miglior film e migliore attrice
protagonista) e di due Golden Globe (miglior film straniero e miglior attrice
protagonista in un ruolo drammatico per Isabelle Huppert), Elle è un avvincente thriller psicologico, un film indubbiamente
ricco di fascino che si inserisce a pieno titolo tra i più interessanti della
stagione cinematografica.
La pellicola è l’adattamento del romanzo Oh… (2012) di Philippe Djian e vede come
protagonista Michèle (Isabelle Huppert), donna forte e imperturbabile, a capo
di una grande società di videogiochi che gestisce con il pugno di ferro, al
pari della sua vita sentimentale. Un giorno viene aggredita in casa da uno
sconosciuto e da quel momento cerca in tutti i modi di rintracciarlo. Una volta
trovato, tra i due si stabilisce uno strano gioco, un gioco morboso che
potrebbe sfuggire loro di mano da un momento all’altro.
Elle è una
pellicola coinvolgente e inquietante, che rapisce l’attenzione dello spettatore
dal primo all’ultimo istante, grazie all’abile mano del regista e alla
magistrale interpretazione di un’attrice stratosferica quale Isabelle Huppert. E
nonostante il tema forte e drammatico è evidente una profonda vena di ironia,
già presente nel testo originale e resa al meglio nella trasposizione
cinematografica.
In occasione della presentazione alla stampa italiana abbiamo
avuto il piacere di incontrare il grande cineasta Paul Verhoeven (regista dei
film cult RoboCop, Atto di Forza, Basic Instinct, solo per citarne alcuni) che in sede di conferenza
stampa ha risposto alle numerose domande dei giornalisti su Elle. È emerso che il film è molto
fedele al romanzo: l’unica modifica degna di nota riguarda l’ambito lavorativo
della protagonista “con l’inserimento del
mondo dei videogiochi , dato che il settore letterario sembrava troppo noioso
da rendere visivamente”.
Inoltre c’è stato modo di focalizzare l’attenzione sul
personaggio molto audace interpretato da Isabelle Huppert (che ci teneva
moltissimo ad avere questo ruolo). Il regista ha specificato che non la vede come
una donna tormentata ma “una sopravvissuta, che non vuole essere
considerata una vittima. È il suo carattere”. Sono emerse anche le
difficoltà nel provare a realizzare questo film negli Stati Uniti, come si era
pensato in un primo momento (sia al livello di produzione che a livello di
cast: “nessuna attrice era disposta a
interpretare il ruolo”), probabilmente a causa dell’ultima parte del film,
in cui Michèle instaura una perversa relazione col suo aggressore, che è stata considerata
“troppo trasgressiva e fuori dai canoni
dei benpensanti”, mentre invece in Europa “c’è una maggiore libertà”. Difatti Elle è stato girato in Francia e poi è incredibilmente rimasto
fuori dai candidati all’Oscar come miglior film straniero “quasi certamente per un motivo politico”.
Inevitabile quindi l’apertura di una parentesi politica legata
alla situazione americana con Donald Trump presidente e alle tipologie di film
che possiamo aspettarci nei prossimi 4 anni: “ci auguriamo che Hollywood continui ad essere critico nei suoi
confronti. Ci saranno anche pellicole ottimiste, di evasione e fuga dalla
realtà come La La Land”.
Per concludere, dopo un piccolo aneddoto riguardo la famosa e
conturbante scena in Basic Instinct
di Sharon Stone che accavalla le gambe (pare sia ispirata ad una vicenda reale: “ai tempi dell’università c’era una ragazza
che andava in giro senza biancheria intima”), Verhoeven ha parlato dei suoi
prossimi progetti, in particolare il suo prossimo film sarà “ambientato in Toscana e racconterà la storia
di due suore, nel medioevo, qualcosa che accade in un monastero vicino Firenze”.
Ecco alcuni nostri scatti di Paul Verhoeven in conferenza stampa – foto di
Silvia Sottile
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