Dopo averci sorpreso e divertito nel 2014 con Guardiani della Galassia, il regista James
Gunn riporta sul grande schermo la più improbabile, irriverente e spassosa
banda di eroi dell’Universo Marvel, alle prese con un’altra avventura intergalattica.
In questo Vol.2 ritroviamo tutte le
caratteristiche principali che avevano reso fresco, originale ed esilarante il primo
capitolo, prima fra tutte quella di non prendersi mai troppo sul serio che
continua ad essere il maggior pregio dell’intera operazione, ma non l’unico
naturalmente.
Possiamo quindi rassicurare fin da subito gli
appassionati: nessun rischio di rimanere delusi, si tratta di un sequel
ampiamente all’altezza delle aspettative!
Peter Quill (Chris Pratt), meglio noto come
Star-Lord, Gamora (Zoe Saldana), Drax (Dave Bautista), Rocket (la voce in versione
originale è sempre quella di Bradley Cooper doppiato in italiano come di
consueto dall’ottimo Christian Iansante) e il piccolo e tenerissimo Baby Groot
(Vin Diesel) incrociano la loro strada con quella di Nebula (Karen Gillan), Mantis (Pom
Klementieff), Ayesha (Elizabeth Debicki), Taserface (Chris Sullivan), Kraglin
(Sean Gunn), Yondu (Michael Rooker), Stakar (Sylvester Stallone) e soprattutto con quella di
Ego il pianeta vivente (Kurt Russell), il vero padre di Peter.
Dopo un inizio spettacolare e scoppiettante, ricco
di azione e mirabolanti effetti speciali in 3D al ritmo di musica anni '70/ '80 a
tutto volume, la squadra si divide temporaneamente nella parte centrale della
pellicola che vede Star-Lord esplorare le sue origini semi-divine e il legame col
padre biologico che nasconde un segreto, salvo poi riunirsi per un finale ad
alto tasso di adrenalina e commozione. Riusciranno anche questa volta i
Guardiani della Galassia a salvare l’Universo da una terribile minaccia?
Guardiani
della Galassia Vol. 2, come dicevamo, non si prende troppo
sul serio, ed è questo il suo principale punto di forza, insieme alla colonna
sonora da urlo (Awesome Mix Vol.2) ricca di hit e brani iconici degli anni '70 e '80 (tra cui segnaliamo My Sweet Lord di George Harrison e Father and Son di Cat Stevens) che
accompagna ogni istante della pellicola. Questo effetto nostalgia degli anni ’80
e di tutto ciò che li riguarda regala alcune sorprese inaspettate nel corso
della storia (come il simpatico cameo di David Hasselhoff). Del resto gli
stessi Russell e Stallone fanno parte di questo immaginario. Anche a livello
visivo, con immagini dai colori sgargianti da fumetto, assistiamo ad un
particolare e ben riuscito mix tra vintage
ed effetti speciali moderni.
Se la trama che riguarda Peter prende la piega del
legame familiare, tra padre biologico e padre adottivo, ovvero colui che lo ha
cresciuto, anche Gamora è alle prese col difficile rapporto con la sorella
Nebula, ma più in generale: non sono gli stessi Guardiani una vera famiglia per
scelta? Viene affidata ai comprimari, in particolare a Drax e Rocket, la vis comica ed irriverente della
pellicola, con spassosissime battute esilaranti (anche scorrette) dai tempi
comici perfetti. E poi c’è il delizioso Baby Groot, così tenero che farà la
fortuna del merchandising del film.
Guardiani
della Galassia Vol. 2, al cinema dal 25 aprile, scorre piacevolmente per le oltre due
ore di durata grazie al ritmo dinamico, alla trama avvincente, alla colonna
sonora già cult e all’ironia che
pervade tutta la pellicola regalando sano divertimento e leggerezza oltre ad un
finale emozionante e commovente. Manca per forza di cose l’effetto novità
(trattandosi di un sequel) ma James Gunn ha lavorato al meglio, dosando alla
perfezione tutti gli elementi e lasciando intatto il cuore del film e la sua
epicità.
Ricordiamo a tutti gli spettatori che c’è il
consueto cameo del mitico Stan Lee (immancabile in ogni pellicola Marvel) e che
le scene post credits sono addirittura
5: vietato quindi lasciare la sala prima della fine di tutti i titoli di coda!
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