IL VIAGGIO che ha cambiato la Storia
Il Viaggio (The
Journey), diretto dal regista nordirlandese Nick Hamm e scritto da Colin
Bateman, racconta una pagina importante della storia dell’Irlanda del Nord,
ovvero un’incredibile alleanza politica, avvenuta in maniera molto particolare,
che ha portato la pace dopo anni di conflitti sanguinari.
Il predicatore protestante Ian Paisley (Timothy Spall),
leader del partito unionista, e il leader del Sinn Féin, Martin McGuinness (Colm
Meaney) – in passato uno dei capi storici dell’IRA (il braccio armato del
partito repubblicano) – sono da sempre irriducibili nemici. Nel 2006, per un caso fortuito, alla
vigilia di alcuni tentativi di accordo, si ritrovano a viaggiare da soli sulla stessa
auto nella campagna scozzese. Nel corso di questo tragitto, osservati di nascosto
dal primo ministro britannico Tony Blair (Toby Stephens) e dal responsabile dei
servizi segreti britannici (il compianto John Hurt, in uno dei suoi ultimi
ruoli) e “aiutati” a rompere il ghiaccio dall’autista (Freddie Highmore), in
realtà un agente segreto sotto copertura, i due acerrimi rivali politici si
confrontano, si scontrano, dialogano e scoprono che in fondo non sono poi così
diversi. Tra il dolore per tutte le morti avvenute nel corso degli attentati occorsi
nei decenni precedenti e la preoccupazione di deludere le rispettive fazioni,
stringono un’alleanza che dura ancora oggi (nonostante la scomparsa di entrambi i
protagonisti: Paisley nel 2014, McGuinness proprio nei giorni scorsi) e che ha
garantito la pace nell’insanguinata Irlanda del Nord. Due uomini tutti d’un
pezzo che hanno scritto una pagina di storia.
Il viaggio,
impostato come un road movie, ha uno stile tipicamente british e vanta dialoghi eccellenti e interpretazioni straordinarie
(su tutti svetta Timothy Spall ma Colm Meaney e i comprimari non sono da
meno). Meravigliosi i paesaggi scozzesi che fanno da sfondo alle vicende e
molto belle anche le musiche che accompagnano questo viaggio. Nelle nostre sale dal 30 marzo.
LA TARTARUGA ROSSA: metafora poetica sull'uomo e la natura
Presentato in anteprima al Festival di Cannes e
successivamente alla Festa del Cinema di Roma, La Tartaruga Rossa è un piccolo gioiello di animazione europeo
(diretto dall’olandese Michael Dudok de Wit, premio Oscar per il cortometraggio
d’animazione Father and Daugher, del 2000) ma con un’anima ed una
sensibilità profondamente orientali. È difatti prodotto, tra gli altri, dal
rinomato Studio Ghibli noto al grande pubblico per essere lo studio produttore
dei film di Hayao Miyazaki ed Isao Takahata.
Candidato all’Oscar come miglior film d’animazione, La Tartaruga rossa racconta, senza
dialoghi, utilizzando solo le immagini (disegni fatti a mano con tonalità
pastello) e i suoni della natura (intensi ed espressivi) la storia di un uomo
naufragato su un’isola deserta, il suo rapporto con la natura e con una
misteriosa tartaruga rossa, metafora della vita stessa.
La programmazione di questa pellicola nei nostri cinema, inizialmnete prevista solo nei giorni 27, 28 e 29 marzo come evento speciale, è stata prorogata fino al 2 aprile dato il successo di pubblico ottenuto.
CLASSE Z: teen comedy di ambientazione scolastica
Classe Z, diretto
da Guido Chiesa, è una teen comedy ambientata nel mondo della scuola nel corso
dell’ultimo anno di liceo. La pellicola sembra prendere spunto dai prodotti americani
di simile tematica e dalle serie tv. Difatti la regia è fortemente televisiva, la
trama esile e scontata, i personaggi stereotipati, il livello di recitazione
lascia molto a desiderare, le situazioni sono infarcite di cliché e il quadro che ne emerge è lontanissimo dalla nostra
reale situazione scolastica.
Fanno parte del cast: Andrea Pisani (del duo comico dei PanPers in coppia con Luca Peracino), la
youtuber Greta Menchi (al suo esodio come attrice), Enrico Oetiker (Se Dio vuole), Alice Pagani, Luca
Filippi, Armando Quaranta, Francesco Russo (Zio
Gianni) e il comico Il Pancio (altro yuotuber). Segnaliamo anche la
partecipazione di Antonio Catania e Alessandro Preziosi. Al cinema dal 30
marzo.
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