di
Johannes Roberts
con
Mandy Moore, Claire Holt e Matthew Modine
Siete pronti ad
affrontare le vostre paure più profonde e i famelici squali di 47 metri?
Adler
Entertainment vi invita a calarvi nell’oscurità più totale e nelle
atmosfere ad alta tensione del nuovo shark movie diretto da Johannes Roberts (The
Other Side of the Door, Storage 24) intitolato 47 metri. Il survival thriller ambientato nelle profondità
abissali del Messico arriverà nei cinema italiani a partire dal 25 maggio. Nel film due sorelle, la
noiosa Lisa (Mandy Moore) e l’esuberante Kate (Clare Holt), durante una
sessione di inabissamento in Messico rimangono intrappolate sul fondo
dell’oceano. Con una riserva d’ossigeno di 60 minuti e le acque infestate dagli
squali, dovranno riuscire a mettersi in salvo. Quella che doveva essere una
divertente escursione, si trasforma presto nel peggiore degli incubi immaginabili
per le due sorelle, che dovranno affrontare le loro paure più profonde e fare
leva sul loro istinto di sopravvivenza attingendo a tutto il loro coraggio per
uscire da questa terrificante situazione.
In occasione del lancio italiano del survival
thriller 47 metri, al
cinema a partire dal 25 maggio, Adler
Entertainment ha organizzato un’anteprima a Milano dove un gruppo di
ospiti selezionati ha assistito alla proiezione in sala muniti di
cardiofrequenzimetri per monitorare la frequenza cardiaca in situazioni di
stress o agitazione. Prima di entrare in sala gli invitati sono stati
“addestrati” all’utilizzo del cardiofrequenzimetro in modo che tutti i
partecipanti fossero in grado di attivare lo strumento in sincrono all’inizio
del film. Ad ogni partecipante è stato chiesto inoltre di compilare un
questionario anonimo inserendo i propri dati anagrafici e rispondendo a una
serie di domande atte a indagare principali paure degli invitati, tra cui
claustrofobia, paura del buio, paura di morire e il loro rapporto con l’ansia e
i film di paura. Durante la proiezione l’attenzione è stata massima e non sono
mancati i momenti in cui anche gli spettatori più coraggiosi e meno
impressionabili si sono trovati a sobbalzare sulle poltrone del cinema.
Il film non ha lasciato indifferenti i
partecipanti, i quali a fine proiezione hanno potuto verificare attraverso lo
strumento in dotazione gli effettivi picchi cardiaci generati dalle scene di
maggiore tensione e spavento della pellicola. Facendo una media dei dati
raccolti dai cardiofrequenzimetri è emerso che, partendo da una frequenza
cardiaca iniziale di 82 battiti al minuto, la visione del film ha modificato il
battito cardiaco degli spettatori generando una frequenza media di 88 battiti
al minuto – di cui 85 bpm negli uomini e 91 bpm nelle donne - fino ad arrivare
un massimo di 120 battiti al minuto – di cui 110 bpm per gli uomini e 113
bpm per le donne - durante le scene di maggiore tensione della pellicola.
La frequenza cardiaca maggiore in assoluto registrata è stata di 183 bpm.
Possiamo affermare dunque riuscito l’esperimento: anche la visione di un film
ad alta tensione può alterare il battito cardiaco facendo leva sulle paure, le
ansie e le insicurezze insite in ogni essere umano.
Nessun commento:
Posta un commento