Si presenta come un thriller surreale 2:22 – Il destino è già scritto, diretto da Paul Currie, ma in
realtà è soprattutto una storia d’amore con alcune venature mistery.
Dylan Boyd (Michiel Huisman, noto soprattutto per il ruolo
di Daario Naharis ne Il Trono di Spade)
è un controllore del traffico aereo. Grazie alla sua innata capacità di vedere
schemi dove per tutti gli altri regna solo il caos è molto abile nel suo
lavoro, finché un giorno si rende conto che una serie di eventi sembra
ripetersi quotidianamente in maniera anomala nella sua vita fino a culminare
alle 2:22 sotto l’orologio della stazione centrale di New York.
La sua mente è così
concentrata su questi pattern da fargli rischiare una collisione tra due aerei,
che fortunatamente riesce ad evitare in extremis. Su uno dei due voli c’era la
bella Sarah (Teresa Palmer, vista di recente nel film candidato all’Oscar La battaglia di Hacksaw Ridge), che
lavora in una galleria d’arte in centro: tra lei e Dylan è colpo di fulmine ma
il loro legame sembra essere ancora più profondo, quasi sovrannaturale, collegato
alle coincidenze e agli schemi che
ossessionano Dylan nonché a un misterioso omicidio passionale avvenuto
esattamente trent’anni prima alla stazione. Riuscirà Dylan a scoprire cosa sta
accadendo, prima che sia troppo tardi?
2:22 – Il destino è
già scritto è un thriller romantico, che racconta una classica storia d’amore, resa avvincente, almeno nelle ottime intenzioni di
partenza, da un elemento sovrannaturale e da una sotto-trama mistery che nella
prima parte riesce ad essere abbastanza intrigante ma che poi purtroppo alla
lunga non regge a causa di una trama un po’ confusionaria e un finale privo di
suspense perché facilmente prevedibile.
Nulla da eccepire, comunque, sulle interpretazioni degli
attori, che fanno il possibile per rendere credibile questo intreccio piuttosto
caotico. Una piccola curiosità: Huisman è stato coprotagonista nel 2015 di una
pellicola per certi versi simile, Adaline
– L’eterna giovinezza, in cui un grande amore, con elementi surreali, era
al centro della trama. La differenza sostanziale, però, è che in quel caso, l’intreccio
era molto più lineare e nel cast, oltre a Blake Lively, brillava la presenza di
Harrison Ford.
2:22 – Il destino è
già scritto, regala comunque alcune scene di grande impatto visivo, come il
già citato scontro sfiorato tra i due aerei, inoltre le musiche, prettamente
romantiche, da love story, sono davvero emozionanti e sottolineano al meglio le vicende sentimentali
dei due protagonisti. Anche il montaggio
frenetico e ripetitivo, specie nella parte iniziale in cui Dylan evidenzia
questi schemi innaturali, svolge un ruolo non indifferente.
Si tratta, dunque, di una pellicola leggera, adatta a una
serata estiva, da guardare senza troppo impegno ma che scorre piacevolmente e
regala un’ora e mezza di relax.
2:22 – Il destino è
già scritto, nelle nostre sale dal 29 giugno, è rivolto più agli amanti dei film romantici
che agli appassionati di thriller.
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