Metà degli
anni '50. Un gruppo di giovani orfane viene accolto in casa di una coppia
(Miranda Otto e Anthony LaPaglia) che ha perso la figlioletta dodici anni prima
in un tragico incidente. Appena giunte in casa, le ragazze saranno perseguitate
da una presenza malefica che pare vivere in una bambola.
Secondo
spin-off della saga di The Conjuring
di James Wan (qui nelle vesti di produttore), Annabelle 2: Creation è un period-movie che, a sorpresa, si
rivela efficace e molto ben confezionato.
Il merito è
soprattutto dell'ottima messa in scena e dello spiccato talento visivo del
regista David F. Sandberg: le scenografie di Jennifer Spence e la
casa di campagna decadente e sperduta, spesso buia o illuminata da lanterne,
pervadono la pellicola di un'atmosfera inquietante e minacciosa.
Il risultato
è che Annabelle 2 pare un horror
d'altri tempi e questo ci piace, perché, specie nella prima parte, a differenza
di molti analoghi prodotti attuali, gioca con un orrore non visto ma solo
suggerito, piazzando nei momenti giusti diversi sobbalzi dalla sedia.
La vicenda,
obiettivamente non nuova, procede in modo molto classico, con tutti gli
espedienti, visivi e sonori, da casa stregata. Eppure c'è la capacità
di adoperare efficacemente tutti gli stereotipi del genere, attraverso
riusciti meccanismi di creazione della suspense e dosando abilmente calma
apparente e scene ad alto tasso ansiogeno.
I
personaggi, tratteggiati anch'essi in modo piuttosto classico e non esenti da
stereotipi, risultano comunque credibili e mai fastidiosi. Come soddisfacente,
e non banale, è la sequela di finali che chiude il film.
Tra L'Esorcista, Poltergeist e The Grudge, Annabelle 2 funziona e non deluderà i
fan del genere né quelli del primo fortunato capitolo. Dal 3 agosto al
cinema.
N.B.: Non
scappate prima della fine dei titoli di coda!
Nessun commento:
Posta un commento