domenica 8 ottobre 2017

"Blade Runner 2049": Villeneuve firma un imperdibile sequel del capolavoro di Ridley Scott

di Alberto Leali




E' piuttosto impavido confrontarsi, dopo 35 anni, con un caposaldo del cinema di fantascienza come Blade Runner (1982), oggetto di culto e punto di riferimento per generazioni di cinefili. Già solo per il coraggio, dunque, il canadese Denis Villeneuve meriterebbe un plauso.

Ma c'è di più, anzi, molto di più, visto che il suo Blade Runner 2049 non è solo il sequel del film di Ridley Scott, che qui veste i panni di produttore esecutivo, ma un ampliamento del suo visionario universo, da cui ben presto emerge qualcosa di altro. Un blockbuster visivamente potentissimo che ha l'ambizione di andare oltre il primo Blade Runner e diventare, a suo modo, un film seminale.


Più vicino al cinema di Villeneuve che timida imitazione di quello di Scott, Blade Runner 2049 è un film lento, riflessivo, misurato, profondo, complesso. L'eccellente fotografia di Roger Deakins (Oscar subito!) esalta, con i colori forti del giallo e del rosso, ogni dettaglio di un futuro di desolazione, solitudine, incertezza: l'universo distopico di Scott diviene, infatti, ancor più cupo e degradato. 


Non basta più la vita artificiale a qualificare il progresso e al centro di quel mondo non c'è più la lotta dei replicanti per la conquista della libertà. Piuttosto, c'è un bisogno di sentirsi umani, di vivere emozioni, sensazioni, ricordi. Chi siamo realmente? Cosa qualifica il nostro essere al mondo? E' a queste domande che cercherà di dare risposta l'agente K, interpretato da uno straordinario Ryan Gosling, andando alla ricerca di qualcosa che possa dimostrare il suo essere "diverso", il suo essere "umano".

Villeneuve costruisce, così, un film figlio del nostro tempo, che omaggia inevitabilmente le radici, ma che parla anche un linguaggio nuovo, prendendo una strada autonoma, senza farsi mai prevalere dall'ombra del passato. 


Moltissime le sequenze che rimangono in testa; stupefacente il cast, ricco di donne alle prese con ruoli di grande interesse (vedasi il personaggio di Luv di una bravissima Sylvia Hoeks e dell'ologramma Joi della bellissima Ana De Armas). Harrison Ford fa la sua imponente apparizione a racconto avanzato, ma è un personaggio fondamentale per lo sviluppo e per lo spirito del film.

Se non vi è ancora chiaro, correte al cinema!

Blade Runner 2049 è nelle nostre sale dal 5 ottobre.

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