Francesca (Emmanuelle Devos), cinquant'anni, è
l'unica figlia di Manfredi (Giulio Brogi), un famoso architetto di Torino, ma va a trovarlo di rado. Francesca
vive infatti da molti anni a Parigi con il marito Benoît (Hippolyte Girardot),
un finanziere sulla sessantina dal carattere introverso ma molto protettivo e
paterno con lei.
Dopo essere stato vittima di un infortunio domestico,
Manfredi, per avere per un po' di tempo la figlia al suo fianco a Torino, le
chiede di fare le sue veci nel progetto di una villa su un lago per una giovane
coppia di innamorati, Paolo (Fausto Cabra) e Giulia (Giulia Michelini).
Francesca si ritrova così a collaborare con il 'delfino' del padre, Massimo
(Fabrizio Gifuni), un uomo sulla cinquantina che ha basato tutta la sua vita
sulla sua carriera di architetto, tanto che il legame con la sua compagna,
Sandra (Isabella Briganti), prevede che entrambi mantengano i propri spazi di
autonomia e indipendenza. Dopo un primo approccio difficile, piano piano tra
Massimo e Francesca nasce una grande sintonia professionale e un forte sentimento
che li porterà, forse per la prima volta, a confrontarsi veramente con se
stessi e i loro più autentici destini…
Dove
non ho mai abitato è un film malinconico, come ammette lo
stesso regista Paolo Franchi in sede di conferenza stampa: “È un film sentimentale sull’amore ma anche
su quel momento della vita in cui si fanno incontri con se stessi e si pensa
alle nostre vittorie e alle nostre sconfitte. Un film in costume ma moderno,
ambientato ai nostri giorni”.
E del film in costume Dove non ho mai abitato ha davvero molto, in particolare le
atmosfere, probabilmente perché si vede e si sente la matrice letteraria dell’opera.
C’è la malinconia di Cechov ma si percepisce anche qualcosa di Henry James, entrambi
punti di riferimento e fonte di ispirazione per Franchi: “Ci sono personaggi che si trovano in posti dove non vorrebbero trovarsi
e hanno difficoltà a raggiungere ciò che vogliono. Hanno deciso entrambi di
vivere quel tipo di vita e si riconoscono nelle loro solitudini”.
Dove
non ho mai abitato è un film molto classico, forse fin
troppo tradizionale ma comunque toccante grazie alle intense interpretazioni dei
due protagonisti (Devos e Gifuni). Un film di volti e primi piani più che di
corpi, di passioni trattenute più che vissute, di emozioni patinate, filtrate
da scelte di vita consapevoli, un melodramma ambientato in un ceto sociale ben
preciso, l’alta borghesia torinese. Anche le musiche contribuiscono ad acuire il
tono melodrammatico della pellicola.
Il regista dedica il film al padre, mancato da poco.
E ci spiega anche il motivo per cui ha scelto la professione dei suoi
personaggi: “il mestiere dell’architetto
è metaforico: costruisce le case per gli altri, uno spazio in cui vivere e
amare… ma demolisce la propria”.
Lo sguardo verso i personaggi è caldo e pieno di
compassione. Il protagonista maschile, Fabrizio Gifuni, presente in conferenza
stampa, confessa di essersi emozionato per il modo in cui hanno guardato alle
loro paure e fragilità: “oltre all’amore
e alla passione, l’altro motore del film è proprio la paura”.
Dal 12 ottobre al cinema.
Fabrizio Gifuni, Paolo Franchi e Isabella Briganti in conferenza stampa
Fabrizio Gifuni
Copyright foto © Silvia Sottile
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