Il 19 ottobre 2017, a 27 anni di distanza (è solo un
caso?) dalla miniserie televisiva del 1990 interpretata da Tim Curry
che ha inquietato intere generazioni, arriva nelle nostre sale It, l’adattamento cinematografico, tanto
atteso quanto temuto, di quello che viene considerato il più celebre romanzo di
Stephen King.
E il film, diretto da Andrés Muschietti, non delude
affatto le aspettative degli appassionati di horror né dei lettori di King,
riuscendo nella difficile impresa di mantenere l’inquietante atmosfera del romanzo
pur tradendolo sotto diversi aspetti, a partire dall’arco temporale. Difatti racconta solo le vicende del periodo
adolescenziale dei protagonisti, oltretutto traslandole dagli anni ’50 agli
anni ’80. Scelta probabilmente necessaria per poter poi ambientare la seconda
parte, con i protagonisti adulti, ai giorni nostri, ma anche utile per
sfruttare la nostalgia degli anni ’80.
It, per chi non lo sapesse, narra gli strani e inquietanti avvenimenti dell’immaginaria cittadina di Derry, dove i ragazzini scompaiono improvvisamente, senza apparente motivo. L’ultima vittima è un bambino di 7 anni, Georgie (Jackson Robert Scott), risucchiato in un tombino durante un temporale da Pennywise (magistralmente interpretato da Bill Skarsgård), un clown sadico e maligno. Perché in realtà, sotto la città, vive una misteriosa entità demoniaca (It/ Pennywise, appunto) che si manifesta ogni 27 anni, nutrendosi delle paure e della malvagità dei suoi abitanti.
Un gruppo di
ragazzini perseguitati dai bulli per motivi differenti, si riunisce sotto
la denominazione di Club dei Perdenti per indagare sul mistero della morte
di Georgie e degli altri ragazzi scomparsi. Leader dei Perdenti è il
giovane Bill (Jaeden Lieberher), fratello maggiore dell'ultima vittima,
attanagliato dai sensi di colpa per non aver impedito il brutale assassinio. Al
suo fianco ci sono il grassoccio Ben (Jeremy Ray Taylor), l'impulsivo Richie (Finn
Wolfhard), il pragamatico Stan (Wyatt Oleff), l'appassionato di storia
Mike (Chosen Jacobs), l'ipocondriaco Eddie (Jack Dylan Grazer) e l'unica
ragazza della banda, Beverly (Sophia Lillis). Questo gruppo di ragazzi proverà
ad affrontare con coraggio la personificazione del Male.
It è senza ombra di dubbio un film horror, con numerose scene forti e raccapriccianti
che fanno davvero impressione, grazie anche all’ottimo uso degli effetti
speciali. Inoltre la pellicola regala parecchi jumpscare (ovvero i cosiddetti “salti di paura”), che sono uno
degli ingredienti basilari e fondamentali per un film del genere. Un horror
puro, quindi, e immediato, che terrorizza sul momento ma fortunatamente, almeno
per la sottoscritta, non lascia un profondo senso di inquietudine una volta
terminata la visione. Questo, forse, può essere visto come l’unico
difetto del film. Molto dipende, infatti, dalle proprie aspettative.
Ma It racconta anche (e soprattutto) un percorso di formazione, il passaggio dall’infanzia all’età adulta di un gruppo di ragazzini, attraverso la presa di coscienza del mondo che li circonda e del male insito nella società. L’adolescenza e le prime pulsioni sessuali (esemplificativa in questo senso è la scena in cui i componenti maschili del Club osservano l’unica ragazza del gruppo, Beverly, prendere il sole in biancheria intima) sono tratteggiate con delicatezza e precisione.
Buona parte del film è
focalizzata proprio su questi ragazzi, sull’esplorazione delle loro paure e sulla
loro crescita. Se nel complesso It funziona
bene, il merito non è solo di regia, sceneggiatura e comparto tecnico, ma anche
dei giovani attori protagonisti che stupiscono per la loro bravura, con una
menzione speciale per Sophia Lillis.
Un film che merita assolutamente
la visione al cinema!
Ricordiamo che It è vietato ai minori di 14 anni.
Ricordiamo che It è vietato ai minori di 14 anni.
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