Miguel è un ragazzino che
sogna di diventare un celebre musicista ma nella sua famiglia è severamente bandita
da generazioni qualsiasi forma di musica a causa di quanto accaduto all’anziana
bisnonna Coco quando era solo una bambina. Il Giorno dei Morti, desideroso di
dimostrare il proprio talento e intenzionato ad esibirsi in una manifestazione
musicale, Miguel ruba la chitarra dalla tomba del suo idolo, Ernesto de la Cruz,
finendo misteriosamente per ritrovarsi catapultato nella sorprendente e
variopinta Terra dell’Aldilà. Lungo il cammino che intraprende per spezzare la
maledizione, Miguel si imbatte nel simpatico e truffaldino Hector che lo
accompagna in uno straordinario viaggio alla scoperta della storia, mai
raccontata, della sua famiglia.
Diretto da Lee Unkrich (premio
Oscar per Toy Story 3 – La Grande Fuga), co-diretto da Adrian Molina
(story artist di Monsters University) e prodotto da Darla K.
Anderson (Toy Story 3 – La Grande Fuga, Cars – Motori Ruggenti), Coco
è un coloratissimo, commovente ed emozionante film di animazione, l’ennesimo
capolavoro targato Disney/Pixar.
Un inno alla vita che
parte proprio dalla celebrazione del Dia de Los Muertos (festività riconosciuta
dall’Unesco nel 2003 Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità), ritratto
prestando grande attenzione ad ogni dettaglio, con l’obiettivo, centrato, di mantenersi
il più possibile fedele alla reale tradizione messicana. Non un giorno di
tristezza, come accade nel nostro paese, ma una festa allegra e gioiosa in cui
si immagina che le anime dei propri cari defunti tornino a trovare parenti e
amici.
Inizialmente Coco
prende il via dal forte desiderio di Miguel di inseguire il proprio sogno,
nonostante gli ostacoli posti dalla sua famiglia, a cui comunque il ragazzo è
amorevolmente legato, sviluppandosi quindi come un coming of age, un interessante
ed originale racconto di formazione che vede protagonista non solo Miguel ma
tutta la sua famiglia, antenati compresi. Ma il film raggiunge indubbiamente il
suo cuore pulsante nell’incredibile viaggio nel regno dei morti, immaginato
come un luogo dinamico e sfavillante, popolato da simpatici scheletri e animali
fluorescenti (gli spiriti guida).
In un tripudio di colori
ed emozioni, viene particolarmente sottolineata l’importanza dei ricordi (già
centrali in Inside Out) intesi come memoria: ciò che tiene in vita i
nostri cari che non ci sono più, è il ricordo che noi conserviamo di loro. Viene
quindi rappresentato una sorta di Aldilà di passaggio in cui le anime dei
defunti vivono finché essi vengono ricordati mentre invece svaniscono definitivamente
allo svanire dei ricordi.
Coco, dunque, non ha paura di affrontare di petto l’argomento della morte e
persino dell’oblio definitivo, ma lo fa in maniera gioiosa, dolce e molto commovente,
scaldando il cuore dello spettatore e facendolo sciogliere in un catartico
fiume di lacrime.
Dal punto di vista
tecnico, la sempre impeccabile animazione Disney Pixar raggiunge vette insuperabili
ma ciò che colpisce maggiormente è l’imponente contributo musicale, dalla colonna sonora
originale composta dal premio Oscar Michael Giacchino alla toccante ed
evocativa canzone Ricordami (cantata, nella versione italiana, da
Michele Bravi).
Coco, al cinema dal 28 dicembre in oltre 700 copie, è una
meravigliosa e commovente favola per adulti e bambini (non troppo piccoli), una
gioia per gli occhi e per il cuore, un film da vivere lasciandosi trasportare
dalle emozioni. Da non perdere per nessun motivo al mondo.
Qui il resoconto della conferenza stampa con il regista, la produttrice e le voci italiane.
Qui il resoconto della conferenza stampa con il regista, la produttrice e le voci italiane.
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