Il fenomeno di YouTube Fabio Rovazzi, dopo il
successo in ambito musicale grazie al tormentone estivo Andiamo a comandare (a cui è seguito Tutto molto interessante e poi il duetto con Gianni Morandi, Volare), sbarca al cinema, diretto da
Gennaro Nunziante, sceneggiatore e regista dei redditizi film con Checco Zalone. Il film, Il Vegetale, è nelle nostre sale dal 18
gennaio, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
La storia è molto semplice e, onestamente, poco
originale: Fabio (Rovazzi) è un giovane neolaureato (in Scienze della Comunicazione)
che non riesce a trovare un lavoro. Il ragazzo è disposto ad accettare
qualunque cosa, dal volantinaggio ad andare a raccogliere i pomodori nei campi.
Volenteroso, ingenuo e soprattutto onesto, deve occuparsi anche della sorellina
viziata (Rosy Franzese) dopo l’incidente che costringe in ospedale il padre
(Ninni Bruschetta), piccolo imprenditore andato avanti grazie a compromessi e a percorsi non del tutto legali.
Fabio dovrà quindi rimboccarsi le maniche e
reinventarsi la sua vita. Nel cast anche Luca Zingaretti e Paola Calliari (l’immancabile
interesse amoroso del protagonista).
I temi toccati con garbo ed educazione da questa
commedia pulita (forse persino troppo, visto che non c’è neanche una parolaccia)
sono tanti: le difficoltà a trovare un lavoro, lo spaesamento dei giovani in una
Italia andata a rotoli a causa delle generazioni precedenti, il ritorno alla
terra in una sorta di visione “idilliaca” del lavoro sui campi, il coraggio
dettato dall’onestà. Purtroppo, però, la sceneggiatura manca di credibilità: Il Vegetale punta
a descrivere il ritratto di una generazione ma in realtà non riesce ad essere
altro che una favola buonista, priva del necessario mordente. A tratti
si rivela anche divertente, ma nulla di più.
I personaggi, privi di spessore e caratterizzati
attraverso un’abbondanza di stereotipi, non aiutano. Fabio Rovazzi, al suo
esordio cinematografico, non è ancora in grado di reggere sulle proprie spalle
un’intera pellicola. Interpreta comunque discretamente il suo personaggio, pur con
una gamma espressiva molto limitata. Bruschetta e Zingaretti hanno uno spazio
limitato e non regalano prestazioni degne di nota. L’interpretazione migliore
è, dunque, quella della piccola Rosy Franzese (Sirene), la vera sorpresa del film.
Rimane, infine, un grandissimo dubbio: a quale
target è esattamente rivolto questo film? Il pubblico di Rovazzi (come
cantante) è composto soprattutto dai bambini, anche molto piccoli: saranno loro
a chiedere ai genitori di andare al cinema? Staremo a vedere.
Fabio Rovazzi in conferenza stampa (Copyright © Silvia Sottile)
Luca Zingaretti (Copyright © Silvia Sottile)
Gennaro Nunziante (Copyright © Silvia Sottile)
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