CANZONI
DI FABRIZIO DE ANDRÈ
DRAMMATURGIA
E REGIA GIORGIO GALLIONE
CON
GIUA, PIETRO GUARRACINO E VIERI
STURLINI (VOCI E CHITARRE)
ARRANGIAMENTI
MUSICALI PAOLO SILVESTRI
COLLABORAZIONE
ALLA DRAMMATURGIA GIULIO COSTA
SCENE
E COSTUMI GUIDO FIORATO
LUCI
ALDO MANTOVANI
DEDICATO
A PIER PAOLO PASOLINI
31
GENNAIO - 4 FEBBRAIO 2018
da
mercoledì a sabato ore 21, domenica ore 17
prezzi
da 40 a 24 euro
Quello
che non ho è un affresco teatrale che, utilizzando la forma
del teatro canzone, cerca di interrogarsi sulla nostra epoca, in precario
equilibrio tra ansia del presente e speranza del futuro.
Ispirazione principale di questo percorso sono le
canzoni di De André (in particolare del concept album “Le nuvole”) e le visioni
lucide e beffarde di Pier Paolo Pasolini, apocalittiche, visionarie profezie
(contenute nel poema filmico “La rabbia”)
che raccontano di una “nuova orrenda preistoria” che sta minando
politicamente ed eticamente la società contemporanea.
Ci serviremo per questo di storie emblematiche,
quasi parabole del presente, che raccontano (anche in forma satirica) nuove utopie,
inciampi grotteschi e civile indignazione. Storie di sfruttamento dell’uomo e
dell’ambiente, di esclusione, di ribellione, di guerra, di illegalità,
rileggendole col filtro grottesco, ghignante e aristofanesco, che De André ha
utilizzato ne “Le nuvole”.
“Come
può un artista, un intellettuale, raccontare a chi non l’ha vissuto, cosa è
stato il nostro tempo? Una volta chiesero a un direttore d’orchestra,
Furtwangler: “Quanto dura il concerto di Mozart che lei dirigerà stasera?” E il
direttore rispose: “Per lei dura quarantadue minuti… per chi ama la musica dura
da 300 anni!””.
Stiamo
producendo orrori e miserie, ma anche un tempo fatto di opere meravigliose,
quadri, musica, libri, parole. Eredità e testimonianza della civiltà umana sono
le frasi di Leonardo: “seguiamo la fantasia esatta”, di Mozart “siamo allievi
del mondo”, di Rameau “trovo sacro il disordine che è in me”, di Monet “voglio
un colore che tutti li contenga”, di Fabrizio De André “vado alla ricerca di
una goccia di splendore”, fino alle utopiche provocazioni di Pasolini “è venuta
ormai l’ora di trasformarsi in contestazione vivente”
Così viaggiando “in direzione ostinata e contraria”
si favoleggia del “Sesto continente” un’enorme Atlantide di rifiuti di plastica
(grande 2 volte e mezzo l’Italia) che galleggia al largo delle Hawaii; di
evoluti roditori, nuovi padroni del mondo, che inaugurano il regno di Emmenthal
(…dopo Neanderthal); di surreali, realissime interrogazioni parlamentari che
lamentano la scomparsa di Clarabella(?!) dai gadgets dell’acqua minerale; di
guerre civili causate dal coltan, minerale indispensabile per far funzionare
telefonini e playstation, di economia in “decrescita felice” che propone la
pizza da un euro (una normale margherita, grande però come un euro…), costruendo
così un mosaico variegato di storie (anche in forma di canzone) che si muove
tra satira, racconto e suggestione poetica.
Nelle ultime stagioni Neri Marcorè ha molto frequentato il teatro musicale, esplorando
tra l’altro Gaber e i Beatles e costruendo spettacoli che guardano sia al
teatro civile che alla bizzarra giocosità del surreale. Con "Quello che
non ho" siamo di fronte ad un anomalo, reinventato esempio di teatro
canzone (sostenuto ed arricchito in scena da tre chitarristi/cantanti dal
talento virtuosistico) che, ispirandosi a due giganti del nostro recente
passato (De Andrè e Pasolini) prova a costruire una visione personale
dell'oggi. Un tempo nuovo e in parte inesplorato in cerca di idee e ideali.
Un ringraziamento a Stefano Benni, Massimo Bubola,
Francesco De Gregori, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Michele Serra e Fondazione
De André.
Le
canzoni di Fabrizio De Andrè presenti nello spettacolo sono
Se
ti tagliassero a pezzetti (De Andrè _ Bubola)
Una
storia sbagliata (De Andrè – Bubola)
Ottocento
(De Andrè – Pagani)
Don
Raffaè (De Andrè – Pagani- Bubola)
Quello
che non ho (De Andrè – Bubola)
Khorakhanè
(A forza di essere vento) (De Andrè – Fossati)
Smisurata
preghiera (De Andrè – Fossati)
Dolcenera
(De Andrè – Fossati)
Volta
la carta (De Andrè – Bubola)
Canzone
per l’estate (De Andrè – De Gregori)
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