Spectre,
la cui première mondiale ha avuto luogo a Londra il 26 ottobre 2015, è stato un
successo mondiale capace di incassare più di 800 milioni di dollari e di
chiudere l’anno al sesto posto tra i film più visti (classifica
guidata da Star Wars: Il risveglio della
forza).
Ma se i numeri di Spectre sono noti, qui vogliamo raccontare il film da un altro
punto di vista.
Si tratta infatti di uno dei rari esempi di
#UnescoMovie in cui si vengono a miscelare in maniera armonica e spettacolare
un sito culturale ed un bene intangibile.
Parliamo dell’incredibile piano sequenza iniziale, che cattura ed affascina lo spettatore fin primo battito di ciglia.
Il sito culturale è il centro storico di Città del
Messico, Patrimonio dell’Umanità dal 1987. Il bene intangibile è il Giorno dei
Morti, festività inserita nel Patrimonio nel 2008 (e vista recentemente al
cinema anche in Coco – Qui la recensione).
“Quella
scena è un ottimo biglietto da visita. È stato meraviglioso girarla, con
quell’architettura e quel mood intorno, quell'energia... uno sforzo enorme,
c’erano 300 persone solo contando il cast tecnico! E poi le attrezzature che
avevamo... gru, camion, e quant’altro. Migliaia di persone per strada, le
esplosioni, l’inseguimento, e il combattimento in elicottero. Ne vado molto
fiero, anche per il ritmo che ha”, ricorda il regista
Sam Mendes.
Un plauso a chi l’ha pensata. E un plauso a chi l’ha
realizzata. #Mozzafiato.
Perché il centro storico di Città del Messico è
inserito nel Patrimonio Unesco:
“Costruita nel XVI secolo dagli spagnoli sulle
rovine di Tenochtitlan, la vecchia capitale azteca, Città del Messico è oggi
una delle città più grandi e più densamente popolate del mondo. Conta cinque
templi aztechi, una cattedrale (la più grande del continente) e alcuni edifici
pubblici del XIX e del XX secolo come il Palacio de las Bellas Artes”.
Perché la Festa dei Morti è Bene Intangibile:
“Praticata fin da tempi precolombiani dagli
indigeni, el Día de los Muertos (il
Giorno dei Morti) commemora il transitorio ritorno sulla Terra dei defunti che
si sono amati. Le festività hanno luogo ogni anno tra la fine di ottobre e
l’inizio di novembre. Le famiglie facilitano il ritorno delle anime sulla Terra
mettendo a terra petali di fiori, candele ed offerte lungo la via che va dal
cimitero alle loro abitazioni.
Le celebrazioni del Giorno dei Morti hanno un grande
significato per le comunità indigene messicane. La fusione di riti religiosi
pre-ispanici e feste cattoliche mette insieme due universi, uno segnato dal
sistema di credenze indigene e l’altro del resto del mondo, introdotto dagli
Europei nel XVI secolo”.
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