UN ALT(R)O EVEREST
di e con Mattia Fabris e
Jacopo Bicocchi
scene Maria Spazzi
light designer Alessandro
Verazzi
sound designer Silvia
Laureti
scelte musicali Sandra
Zoccolan
assistenti alla
scenografia Erika Giuliano e Marta Vianello
produzione ATIR Teatro
Ringhiera in collaborazione con NEXT 2016
Jim
Davidson e Mike Price sono due amici. Sono una cordata. Nel 1992 decidono di
scalare... la loro montagna: il Monte Rainier nello stato di Washington, Stati
Uniti. Il sogno di una vita, una vetta ambita da ogni scalatore, un passaggio
obbligatorio per chi, nato in America, vuole definirsi Alpinista. “The
Mountain” come la chiamano a Seattle. Ma le cose non sono mai come ce le aspettiamo e
quella scalata non sarà solo la conquista di una vetta. Sarà un punto di non
ritorno, un cammino impensato dentro alle profondità del loro legame, un
viaggio che durerà ben più dei 4 giorni impiegati per raggiungere la cima.
“L’alt(r)o
Everest” è una storia vera, non è una storia famosa, da essa non è stato tratto
nessun film, ma potrebbe essere la storia di ognuno di noi. E forse lo è.
Proprio per la sua spietata semplicità. Una storia che racconta le difficoltà e i passaggi
obbligatori che la vita ci mette davanti. Crepacci. Non possiamo voltarci dall’altra parte e non
possiamo giraci intorno ma solo attraversarli. Due amici, due vite, due destini
indissolubili.
Note di regia
Lo spettacolo
è la naturale evoluzione di (S)legati. Dopo (S)legati, infatti, abbiamo sentito
la “chiamata” e in qualche modo il “dovere” di continuare l’indagine così ricca
e fruttuosa, nata durante tutto il percorso nel circuito della montagna.
Per farlo però
non ci bastava una semplice storia di alpinismo (in effetti, ne esistono a
centinaia di imprese e avventure tra la letteratura alpinistica). Avevamo
bisogno di una storia che potesse elevarsi a paradigma, che potesse, in qualche
modo, contenere le storie di tutti, anche di chi la montagna non la frequenta o
addirittura non la ama. Una storia che fosse, per dirla in breve, universale. E l’abbiamo trovata: la storia di Mike e Jim parla di qualcosa che tutti
abbiamo conosciuto e con la quale prima o poi dobbiamo fare i conti: la
perdita, il lutto, la mancanza... e assieme quel dialogo, silenzioso e profondo
che continuiamo ad avere con le persone che non sono più con noi ma che in
qualche modo... continuano ad essere con noi.
Siamo sicuri
che non sia un caso se abbiamo incontrato questa storia proprio ora. Gli ultimi
due sono stati anni dolorosi. Mamma Franca se ne è andata. Gli amici Sandro e Marco se ne sono andati. Ne sentiamo la terribile mancanza... ma siamo convinti che possiamo
sentire la mancanza solo.... di chi è presente.
(Jacopo
Bicocchi e Mattia Fabris)
TEATRO BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
1 – 4 marzo 2018
dal giovedì al sabato ore
20.00; domenica ore 18.45
nell’ambito di Spazio del
Racconto
rassegna di drammaturgia
contemporanea 2017/2018 - III edizione
Biglietto: 14,00 € + 1,50
€ d. p.
card open 5 ingressi: 55
€
Prevendita su
Ticketone.it e presso i punti vendita tradizionali
BOTTEGHINO DEL TEATRO
BRANCACCIO
Via Merulana, 244 | tel
06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it
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