Nome
di donna, un film di Marco Tullio Giordana, arriverà nelle
nostre sale dall’8 marzo, distribuito da Videa.
SINOSSI
Nina (Cristiana Capotondi) si trasferisce da Milano
in un piccolo paese della Lombardia, dove trova lavoro in una residenza per
anziani facoltosi. Un mondo elegante, quasi fiabesco. Che cela però un segreto
scomodo e torbido. Quando Nina lo scoprirà, sarà costretta a misurarsi con le
sue colleghe, italiane e straniere, per affrontare il dirigente della
struttura, Marco Maria Torri (Valerio Binasco) in un’appassionata battaglia per
far valere i suoi diritti e la sua dignità.
Dichiarazione
di Marco Tullio Giordana
Questo film parla delle molestie sul luogo di
lavoro, tema balzato di recente agli onori della cronaca ma nascosto per anni
sotto il tappeto. Non è un film di “denuncia”, l’ultima cosa al mondo che
m’importa è fare il moralista. Il film indaga più che sul “fatto”, sul sasso
lanciato nello stagno, sulle conseguenze che ne derivano, sui cerchi che si
allargano fino a lambire sponde anche molto lontane. Una di queste è l’ostilità
che immediatamente avvolge la vittima, l’insinuazione che “se la sia cercata”,
la solitudine in cui si trova chi non intende sottostare. Un film che racconta
l’omertà, la compiacenza, il disonore generale e il coraggio invece di una
giovane donna che sfida tutto questo e si ribella dimostrandosi più forte del
luogo comune.
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