giovedì 12 aprile 2018

"Io sono Tempesta": un'opera tragicomica sul potere del denaro

di Silvia Sottile



Marco Giallini è Numa Tempesta, un finanziere che gestisce un fondo da un miliardo e mezzo di euro e abita da solo nel suo immenso Grand Hotel deserto, pieno di letti in cui lui non riesce a chiudere occhio. Tempesta ha soldi, carisma, fiuto per gli affari e pochi scrupoli. Un giorno la legge gli presenta il conto: a causa di una vecchia condanna per evasione fiscale dovrà scontare un anno di pena ai servizi sociali in un centro di accoglienza diretto da Angela (Eleonora Danco). E così, il potente Numa dovrà mettersi a disposizione di chi non ha nulla, degli ultimi. Tra questi c’è Bruno (Elio Germano), un giovane padre che frequenta il centro con il figlio, in seguito ad un tracollo economico.

L’incontro sembrerebbe offrire ad entrambi l’occasione per una rinascita all’insegna dei buoni sentimenti e dell’amicizia. Ma c’è il denaro di mezzo e un gruppo di senzatetto che, tra morale e denaro, tenderà a preferire il denaro.


Alla fine, come nel miglior cinema di Daniele Luchetti, non si salva nessuno e bisognerà chiedersi: chi sono i buoni, se ci sono?

Io sono Tempesta è una farsa sociale, un’opera buffa, una commedia sul potere del denaro. Lontana dai fatti di cronaca (eppure si avvertono riferimenti alle vicende di Berlusconi) e dal dovere di essere verosimile, vuole raccontare, sorridendo e con un tono di fiaba, una fetta di Italia che il nostro cinema affronta sempre col tono serio del cinema del dolore.

Io sono Tempesta è un piccolo affresco tragicomico, popolato da un cast che mescola attori presi dalla strada e talenti all’esordio. Su tutti naturalmente svettano i due protagonisti, interpretati dai talentuosi  Marco Giallini ed Elio Germano, tra i migliori attori italiani del panorama contemporaneo, sempre credibili e in parte.


Pur offrendo (in maniera buffa e fiabesca) interessanti spunti di riflessione su temi importanti quali il denaro e gli squilibri sociali con quel tono amaro e tragicomico da classica commedia all’italiana, la pellicola  fatica a trovare una sua identità non consentendo quindi allo spettatore di aver ben chiaro ciò che sta guardando. 

Indubbiamente un buon film, ben confezionato e ben recitato, che però non è riuscito a convincerci fino in fondo, rimanendo tendenzialmente irrisolto e perdendosi un po’ troppo nell’evidente disomogeneità dei toni. Impostato come una favola e ricco di elementi totalmente implausibili, vuole però raccontare la realtà. Ed è proprio questo aspetto a stridere, mancando purtroppo la capacità di amalgamare i due registri, forse troppo distanti tra loro.

Io sono Tempesta è al cinema dal 12 aprile, distribuito da 01 Distribution.



 Elio Germano, Marco Giallini e Daniele Luchetti al photocall
(Copyright foto © Silvia Sottile)

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