Dopo il successo di Loving Vincent, che
ha ormai portato nelle sale un totale di 240 mila spettatori, arriva al cinema
il film evento che offre un nuovo sguardo su Van Gogh (1853-1890), attraverso
il lascito della più grande collezionista privata di opere del pittore
olandese: Helene Kröller-Müller (1869-1939), la donna che ai primi del
Novecento, ammaliata da un viaggio tra Milano, Roma e Firenze, e sull'esempio
del mecenatismo dei Medici, giunse ad acquistare quasi 300 suoi lavori, tra
dipinti e disegni.
Così, proprio a partire dall’Italia tanto amata da
Helene e da una mostra che sta raccogliendo un’affluenza eccezionale (sono già
quasi 350.000 i visitatori a oggi, a un mese dalla chiusura), nasce Van
Gogh. Tra il grano e il cielo. Il film evento, diretto da Giovanni
Piscaglia e scritto da Matteo Moneta con la consulenza scientifica e la
partecipazione di Marco Goldin, è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital e
sarà nelle sale solo il 9, 10 e 11 aprile (elenco su
www.nexodigital.it), per raccontare l'unione spirituale di due persone che non
si incontrarono mai durante la loro vita (Helene Kröller-Müller aveva 11 anni
quando Van Gogh morì nel 1890), ma che condivisero la stessa tensione verso
l'assoluto, la stessa ricerca di una dimensione religiosa e artistica pura,
senza compromessi. Due universi interiori dominati dall'inquietudine e dal
tormento, che entrambi hanno espresso attraverso una vera e propria mole di
lettere: fonti storiche insostituibili ed elemento suggestivo che punteggia la
narrazione del documentario. La colonna sonora originale del film è firmata
dal compositore e pianista Remo Anzovino.
Ad accompagnare l'intero racconto è l'attrice Valeria
Bruni Tedeschi, ripresa nella chiesa di Auvers-sur-Oise che Van Gogh
dipinse qualche settimana prima di suicidarsi. L'occasione per raccontare
l'intera parabola artistica di Van Gogh, e la collezione di Helene
Kröller-Müller, è una mostra di eccezionale rilievo, Van Gogh. Tra il
grano e il cielo, nella Basilica Palladiana di Vicenza, curata
dallo storico dell'arte Marco Goldin, che raccoglie 40 dipinti e 85
disegni proventi dal Kröller-Müller Museum di Otterlo in Olanda, dove oggi è
custodita l'eredità di Helene. Al viaggio dentro la mostra, si affianca quello
in alcuni dei luoghi più importanti per l'arte di Van Gogh: la chiesa di
Nuenen (soggetto dei quadri e dei disegni degli anni olandesi che fanno da
sfondo al capitolo dedicato all'ansia religiosa di Van Gogh, che trova un
parallelo in quella di Helene), l'Accademia Reale di Belle arti di Bruxelles
(nelle cui aule Vincent trascorse pochi mesi), le strade di Parigi (da
Rue Lepic 54, dove Vincent visse per due anni a partire dal marzo 1886 con il
fratello Theo, sino al Moulin de la Galette e alla vigna di Montmartre) e Auvers-sur-Oise
(dove l’artista si recò negli ultimi settanta giorni della sua vita e fu
accompagnato in questo percorso dal Dottor Gachet). Una serie di preziose
riprese sono state realizzate a Otterlo nelle sale e nel parco del Kröller-Müller
Museum, progettato da Henry van de Velde a poco più di un'ora di auto da
Amsterdam.
Il documentario propone inoltre gli interventi di
alcuni autorevoli esperti: la storica dell’arte Lisette Pelsers,
direttrice del Kröller-Müller Museum di Otterlo in Olanda; Leo
Jansen, studioso che ha curato l'edizione critica delle lettere di Van
Gogh; Sjraar van Heugten, storico dell'arte tra le maggiori autorità
mondiali sul lavoro di Vincent van Gogh; la scrittrice e storica della
cultura, Eva Rovers, autrice della biografia di Helene; Georges Mayer,
professore onorario di Storia dell'arte all'Accademia Reale di Belle Arti di
Bruxelles; lo scrittore e docente di Storia dell'arte
all'Università Paris 8 Pascal Bonafoux.
Helene Kröller-Müller
Helene Müller fu nel suo tempo una delle donne più
ricche d'Olanda. Figlia di industriali tedeschi, sposò Anton Kröller, con il
quale si trasferì in Olanda e con cui ebbe 4 figli. Si avvicinò all'arte
durante le lezioni di Henk Bremmer, pittore e divulgatore culturale, dal quale
era solita accompagnare la figlia. Fu Bremmer a consigliarle i primi acquisti e
a farle conoscere l'arte di Van Gogh. E nel 1909 Helene acquistò il primo
quadro del pittore olandese. Negli anni della maturità, quando la sua
collezione sarà la più importante dopo quella degli eredi di Van Gogh, Helene
deciderà di fondare un museo per condividere con gli altri la serenità e il
conforto che traeva dai quadri. L'ispirazione le verrà proprio da un viaggio in
Italia, tra Milano, Roma e Firenze, dove l'esempio dei Medici e del loro
mecenatismo fece su di lei una profonda impressione. Helene si ispirò a Van
Gogh a tal punto da andare al fronte a curare i feriti durante la Prima guerra
mondiale, spinta da quello stesso amore verso i sofferenti e gli umili che
aveva portato Vincent a farsi predicatore laico tra i minatori della regione
belga del Borinage, qualche tempo prima di decidere di diventare artista.
La mostra di Vicenza
Curata da Marco Goldin, la mostra Van Gogh. Tra
il grano e il cielo (aperta sino all’8 aprile nella Basilica Palladiana di
Vicenza) racconta l'arte e il genio di Van Gogh attraverso i principali periodi
della sua attività: gli anni olandesi, dominati da scene di vita contadina e da
colori terrosi, debitori della pittura di Jean-François Millet e della scuola
realista francese di Barbizon, oltre che della scuola dell’Aia; il periodo
parigino, quando Van Gogh trova la sua strada nell'esplosione del colore e
nella pittura a piccoli tocchi degli impressionisti e soprattutto dei post
impressionisti come Seurat; Arles, il momento più felice, quando il pittore si
perde nella luce e nell'estasi della pittura en plein air, ma anche
quando la tensione emotiva e il fallito tentativo di dare vita a una comunità
artistica insieme all'amico Gauguin lo portano alla prima grave crisi, che lo
conduce a recidersi parte dell'orecchio; il ricovero nella casa di cura per
malattie mentali a Saint-Rémy e l'elaborazione di un segno stilizzato e
vorticoso, forse il suo più caratteristico; infine le ultime dieci settimane a
Auvers-sur-Oise, quando la sua pittura si fa un poco più distesa. Particolare
rilievo la mostra dedica al disegno nella pratica dell'artista olandese. Le sue
tele apparentemente istintive e realizzate in presa diretta si avvalevano
talvolta di lunghi studi preparatori, non schizzi ma opere in sé compiute, dove
già si trova la presenza della linea spezzata che caratterizza lo stile dei
dipinti. Lavori delicati, i disegni, che soffrono la luce e che pertanto è
molto raro vedere esposti.
Van Gogh. Tra il grano e il cielo è
diretto da Giovanni Piscaglia e scritto da Matteo Moneta con la consulenza
scientifica e la partecipazione di Marco Goldin. Prodotto da 3D Produzioni e
Nexo Digital, con la partecipazione straordinaria di Valeria Bruni Tedeschi e la
colonna sonora originale firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino, sarà
nelle sale solo il 9, 10 e 11 aprile.
I media partner Radio Capital, Sky Arte HD, ARTE.it
e MYmovies.it.
Si ringrazia Guanda, editore italiano di Lettere
a Theo di Vincent van Gogh, per aver messo a disposizione del
documentario le sue traduzioni a cura di Marisa Donvito e Beatrice Casavecchia.
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