Vincitore al Festival Internazionale del Cinema di
Dubai come Miglior Film e del premio come Miglior Attore ex aequo per Mohammed
e Saleh Bakri, Wajib – Invito al matrimonio ha aperto il Middle
East Now Festival di Firenze il 10 aprile. Ambientato
nella comunità cristiana di Nazareth, in Palestina, il film – diretto dalla
pluripremiata regista palestinese di When I saw you, Annemarie
Jacir, e interpretato da due straordinari attori, Mohammed e
Saleh Bakri, padre e figlio sullo schermo e nella vita –
evidenzia le criticità e le difficoltà del vivere in una terra martoriata, in
cui pragmatismo e idealismo non sempre riescono a convivere.
Il titolo Wajib,
che tradotto in italiano significa "dovere", fa riferimento alla
tradizione palestinese secondo la quale il padre e i fratelli della sposa hanno
il dovere sociale di consegnare personalmente gli inviti di matrimonio. Un
gesto solenne e culturalmente importante che dà vita a un road-movie profondo
ed emozionante, che esplora la complessità del rapporto padre-figlio nel
confronto tra libertà e dovere, modernità e tradizione.
Il film, che ha ottenuto anche il Premio ISPEC
(Istituto di Storia e Filosofia del Pensiero Contemporaneo) al Festival di
Locarno 2017, sarà distribuito da Satine Film a partire
dal 19 aprile 2018.
Sinossi
Abu Shadi ha 65 anni e vive a Nazareth, in Palestina. Di professione insegnante, molto stimato, Abu Shadi ha cresciuto da solo i due figli dopo l’abbandono della moglie e la sua fuga in America con un altro uomo, e ora si appresta a vivere quello che è forse il giorno più bello della sua vita: il matrimonio della figlia Amal. Per l’occasione e per aiutarlo nei preparativi, è tornato nella città natale anche Shadi, l’altro figlio che ormai da tempo vive in Italia, dove lavora come architetto. Pur essendo ormai avvezzo agli usi occidentali e molto critico verso quanto accade nella regione, Shadi non si è sottratto al rispetto della locale consuetudine palestinese che prevede il “Wajib”, il “dovere” da parte dei familiari, di consegnare personalmente le partecipazioni di nozze, come forma di rispetto verso gli invitati. Di casa in casa, con visite a familiari, amici o anche semplicemente vicini, Shadi e Abu Shadi si apprestano a trascorrere insieme un’intensa giornata on the road dedicata a incontri e consegne così come vuole la tradizione. Le porte di cristiani, musulmani e anche atei si aprono al loro arrivo. Ma se al cospetto degli invitati padre e figlio riescono a calarsi nel ruolo che tutti da loro si aspettano, nei momenti in cui sono soli, la diversa visione della vita e dei valori che ormai ampiamente li separa affiora man mano in superficie costringendoli a un inevitabile confronto.
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