venerdì 11 maggio 2018

"Loro 2": la seconda parte del film di Sorrentino su Berlusconi

di Silvia Sottile



Tutto non è abbastanza”.

Mentre Loro 1, uscito il 24 aprile, è ancora nelle nostre sale, dal 10 maggio è arrivato al cinema anche Loro 2, la seconda e ultima parte del film su Silvio Berlusconi, diretto dal premio Oscar Paolo Sorrentino. Non avevamo particolarmente amato il primo capitolo (qui la nostra recensione) ma le cose cambiano decisamente con Loro 2. Avendo finalmente potuto visionare il film nella sua interezza abbiamo adesso una visione completa che ci consente, nell’insieme, di apprezzare il lavoro di Sorrentino.

Per quanto continui a non convincerci la decisione di dividere in due parti il film, spezzandone il ritmo (un film unico della durata di circa 3 ore, tagliando qualcosa nella prima parte, sarebbe stato a nostro avviso perfetto: una soluzione nettamente migliore per resa e coinvolgimento ma forse meno incisiva a livello di marketing), possiamo serenamente affermare che, dopo la lunga introduzione “godereccia” di Loro 1, in Loro 2 c’è finalmente la “sostanza”. 


La figura di Berlusconi emerge a tutto tondo, sia la sfera politica che, soprattutto, quella umana, personale e privata. Gli altri personaggi, i “Loro” che lo circondano, passano in secondo piano, è “Lui” totalmente al centro scena, grazie naturalmente alla straordinaria interpretazione di Toni Servillo, un vero mattatore, che addirittura, nell’esilarante sequenza iniziale, si sdoppia. 

Emerge, dunque, il ritratto dell’uomo, dalla crisi politica (squallidamente risolta “comprando” i senatori per far cadere il governo di centro-sinistra e tornare, dopo nuove elezioni, sulla poltrona di Presidente del Consiglio) a quella, per lui ben più drammatica, con la moglie Veronica (una splendida Elena Sofia Ricci in cui mezza Italia può identificarsi) che in una scena cruciale gli rinfaccia tutti i suoi difetti (le figuracce internazionali, la TV spazzatura, la mancanza di dignità nella sua passione per le giovani donne, ecc.). 


Vediamo un Silvio triste per il fatto di non essere più amato, né dalla moglie né dagli italiani, e assistiamo al suo patetico tentativo di esorcizzare la vecchiaia, che lo terrorizza, attorniandosi di belle ragazze (le famose feste a Villa Certosa) che saranno anche la sua rovina quando finalmente tutto questo diverrà di pubblico dominio.  E la caduta di Silvio va di pari passo con quella di un paese ridotto in macerie. Loro  non è solo il ritratto di un uomo ma è anche il ritratto dolente di un’Italia  che frana sia letteralmente (il terremoto dell’Aquila del 2009) che metaforicamente.

L’unico difetto che forse possiamo imputare a Sorrentino è che, nonostante tutto, il suo sguardo appare fin troppo indulgente, carico di pietas. In fondo  Loro 2 ci racconta la parabola decadente di un patetico e ridicolo vecchio che non accetta l’età che avanza, quasi una caricatura di se stesso, circondato da gente adorante che vuole sempre qualcosa… ma lui ha ancora dei guizzi, vuole dimostrare a se stesso di essere un abile venditore, come lo è sempre stato. Del resto la stessa Veronica (che incarna la coscienza collettiva) ammette di essere stata innamorata di lui, al pari degli italiani, illusi da promesse mai mantenute che l’hanno portata alla rovina.


Il film, velato di malinconia (si nota un registro totalmente diverso dal precedente), regala anche siparietti molto divertenti, come la telefonata a una casalinga a caso, spacciandosi per un agente immobiliare e provando a “vendere sogni” (come ha realmente fatto per oltre 20 anni), o le improbabili fiction (ad esempio la fittizia “Congo Diana”) con attrici imbarazzanti nel ruolo delle protagoniste, naturalmente da lui raccomandate. Un’ironia amara, su cui c’è sicuramente da riflettere. È surreale, inoltre, il fatto che ancora oggi quest’uomo sia una voce importante nella scena politica del nostro paese ma questo è un altro discorso che esula dai fattori artistici e cinematografici.

Il finale di Loro 2, fortemente metaforico (al pari della primissima scena di Loro 1), regala questa volta un’immagine molto potente. Grazie alla meravigliosa fotografia di Luca Bigazzi e alla tipica tendenza estetizzante di Sorrentino, la potenza delle immagini, oltre ad essere narrativamente fondamentale,  diviene prepotentemente una protagonista indiscussa della pellicola .

Loro 2, a differenza di Loro 1, è un film riuscito. Ma l’uno è imprescindibile dall’altro.


Foto di scena by Gianni Fiorito

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