Sequel, spin-off e in parte anche reboot, Ocean’s 8 è la versione al femminile di Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (già
remake di Colpo grosso) e dei suoi due
sequel (Ocean’s Twelve ed Ocean’s
Thirteen), fortunata e brillante saga cinematografica diretta dal premio
Oscar Steven Soderbergh (Erin Brockovich –
Forte come la verità) e interpretata da George Clooney.
Questa volta Soderbergh figura solo tra i produttori, mentre la regia passa a Gary
Ross (Hunger Games), co-sceneggiatore
insieme a Olivia Milch. Protagonista di questo heist movie “rosa” nonché leader della banda di sole donne
(perché “un lui si nota, una lei si
ignora”) è il premio Oscar Sandra
Bullock nei panni di Debbie Ocean, sorella di Danny Ocean/George Clooney.
Cinque anni, otto mesi, 12 giorni… Questo è il tempo
durante il quale Debbie Ocean (Bullock) ha progettato (mentre si trovava in
carcere) il colpo più grande della sua vita. Uscita sulla parola, Debbie mette
su una squadra con le migliori nel loro campo, a cominciare dalla sua storica
complice Lou Miller (il premio Oscar Cate Blanchett). Insieme si danno da fare
per reclutare delle professioniste: l’esperta di gioielli Amita (Mindy Kaling),
la truffatrice Constance (Awkwafina), la ricettatrice Tammy (Sarah Paulson),
l’hacker Palla Nove (Rihanna) e la stilista Rose (Helena Bonham Carter).
L’obiettivo del colpo del secolo è una collana di
diamanti del valore di 150 milioni di dollari che sarà al collo della famosa
attrice Daphne Kluger (il premio Oscar Anne Hathaway) nel corso dell’evento
dell’anno, il Met Gala. Il piano è solido, ma tutto dovrà essere assolutamente
perfetto se vorranno uscire con il bottino.
Nel cast anche James Corden (un sospettoso broker
assicurativo) e Richard Armitage, nei panni di Claude Becker, curatore di
mostre ed ex fidanzato di Debbie, di cui lei vuole vendicarsi.
Cast stellare, dunque, per questo film dal ricercato
tocco glamour, che vede sullo schermo otto splendide donne. Se Bullock e Blanchett
hanno i ruoli più corposi, con i personaggi maggiormente caratterizzati, e sono
sempre impeccabili e molto affiatate, a brillare è soprattutto la strepitosa e
autoironica Anne Hathaway, in un ruolo che non ti aspetti, nel quale c’è anche
un pizzico di critica allo star system hollywoodiano. Che dire di Helena Bonham Carter? Stravagante, come
sempre, sembra quasi uscita da un film di Tim Burton. Immancabili, visto l’attuale periodo storico,
la quota “black” e quella asiatica.
Ocean’s
8 ricalca
molto lo stile dei precedenti Ocean’s (la
presentazione dei personaggi, la dettagliata organizzazione della rapina e la
rivelazione dei colpi di scena finali), declinato naturalmente al femminile, pur mancando, a tratti, di quel ritmo brillante e dinamico che
aveva caratterizzato la trilogia di Soderbergh (del resto Ross è un regista
molto diverso).
Ma a compensare una trama in cui fila tutto
liscio come l’olio (pure troppo) e l’assenza di un vero e proprio villain – quando
arriverà un ruolo di rilievo, carismatico e ben scritto, per Richard Armitage? L’attore
britannico ha ampiamente dimostrato di esserne all’altezza, a partire dalla sua
intensa interpretazione di Thorin Scudodiquercia nella trilogia de Lo Hobbit – ci sono ottime attrici,
meccanismi impeccabili e tocchi squisitamente femminili che rendono la
pellicola fortemente glamour, raffinata, chic, da patinata rivista di moda, tanto
da richiamare inevitabilmente Sex and the
City e Il diavolo veste Prada. Del
resto, tra i piccoli omaggi a Ocean’s
Eleven e le brevi (ma numerose) apparizioni di personaggi famosi (da Serena Williams a Katie
Holmes) non può assolutamente mancare l’iconica direttrice di Vogue, Anna
Wintour.
Ocean’s
8 è
un film godibile e ben realizzato, all’insegna del “girl power”, rivolto
principalmente (ma non solo) al pubblico femminile.
Dal 26 luglio al cinema, distribuito da Warner Bros.
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