È stato attribuito alla
grande attrice britannica Vanessa Redgrave il Leone d’Oro alla carriera della
75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (29 agosto – 8 settembre
2018).
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera. Si tratta del secondo Leone d’Oro alla carriera della 75. Mostra. Il Leone destinato a un regista è già stato attribuito, come noto, a David Cronenberg. Ogni anno la Biennale assegna due Leoni d’Oro alla carriera della Mostra del Cinema: a un regista, e a un attore o un’attrice.
Vanessa Redgrave,
nell'accettare la proposta, ha dichiarato: “Sono sbalordita e straordinariamente felice di sapere che sarò premiata
col Leone d’oro alla carriera dalla Mostra di Venezia. La scorsa estate
stavo girando proprio a Venezia The
Aspern Papers. Molti anni fa ho girato La vacanza nelle paludi del Veneto. Il mio personaggio parlava
solo in dialetto veneziano. Scommetto di essere l’unica attrice non italiana ad
aver recitato un intero ruolo in dialetto veneziano! Grazie infinite cara
Mostra!”.
A proposito di questo
riconoscimento, Alberto Barbera ha dichiarato: “Unanimemente considerata tra le migliori interpreti femminili del
cinema moderno, la Redgrave è un’attrice sensibile e capace di infinite
sfumature, interprete ideale di personaggi complessi e non di rado controversi.
Dotata di naturale eleganza, innata forza di seduzione e di uno straordinario
talento, è potuta passare con disinvoltura dal cinema d’autore europeo alle
fastose produzioni hollywoodiane, dalle tavole del palcoscenico alle produzioni
televisive, offrendo ogni volta risultati di assoluta eccellenza. Le sue
apparizioni, distribuite in sessant’anni di attività, emanano autorevolezza e
piena padronanza dei ruoli, generosità senza limiti ed estrema raffinatezza,
qualità non disgiunte da una buona dose di audacia e combattività che
costituiscono uno dei tratti più evidenti della sua personalità umana e
artistica”.
Note biografiche
Figlia d’arte, sei
volte candidata all’Oscar (vinto nel 1977 con Giulia), Coppa Volpi a
Venezia nel 1994 per Little Odessa, Vanessa Redgrave è da 60 anni
una delle più amate e ricercate attrici del cinema d’autore internazionale.
Attiva anche in campo teatrale, ha vinto un Tony Award e un Olivier Award come
migliore attrice.
Fra i suoi lavori più
recenti, nel 2018 ha interpretato The Aspern Papers di Julian Landais
con Jonathan Rhys Meyers e Joely Richardson; Mrs Lowry & Son di
Adrian Noble con Timothy Spall; Georgetown di Christoph Waltz con
Annette Bening. Nel 2017 ha diretto e interpretato Sea Sorrow con Ralph
Fiennes ed Emma Thompson (produttore, Carlo Nero) e ha recitato in The
Inheritance di Matthew Lopez allo Young Vic Theatre, prodotto da Sonia
Friedman e diretto da Stephen Daldry.
La Redgrave nasce a
Londra nel 1937, studia recitazione alla London’s Central School of Music and
Dance. La sua famiglia ha una lunga e gloriosa tradizione di cinema e teatro.
Il nonno paterno, Roy Redgrave, è uno dei più famosi attori del muto
australiano. Il padre, Michael, e la madre, Rachel Kempson, sono membri
dell’Old Vic Theater. Il padre, in particolare è apprezzato anche al cinema.
Vanessa calca con successo il palcoscenico fin da giovanissima ed esordisce sul
grande schermo accanto al padre nel 1958 nella commedia Dietro la
maschera. Poi si dedica solo al teatro, entrando nella
Stratford-upon-Avon Theater Company. Conosce così il regista Tony Richardson,
che nei primi anni ’60 diventa suo marito e la guida in rappresentazioni
shakespeariane. Nel 1966 la Redgrave torna al grande schermo con Morgan
matto da legare, di Karel Reisz, che le vale il premio di miglior
attrice a Cannes e la prima nomination all’Oscar. Sempre nel 1966 è in Blow-up
di Michelangelo Antonioni. Il tema dell’incomunicabilità, caro al regista
italiano, trova un’interprete perfetta in quella giovane donna enigmatica, che
si esprime quasi senza parlare. Un anno dopo Joshua Logan la chiama negli Stati
Uniti per le riprese di Camelot, poi Vanessa torna in Europa per
altri due film sotto la direzione di Richardson, Il marinaio del
Gibilterra e nel 1968 I seicento di Balklava. Nello
stesso anno interpreta l’anticonformista ballerina Isadora Duncan in Isadora
(1968) di Karel Reisz (seconda nomination all’Oscar). Nel 1971 è l’infelice
sovrana Maria Stuarda, regina di Scozia (1971, terza nomination
all’Oscar), una suora ne I diavoli di Ken Russel, poi una ragazza
rinchiusa in un manicomio ne La vacanza di Tinto Brass, con
Franco Nero, presentato alla Mostra di Venezia. Con la coraggiosa e volitiva Giulia
(1977) di Fred Zinnemann, Vanessa Redgrave vince l’Oscar. Nel 1984 James Ivory
la vuole ne I bostoniani (nuovamente candidata all’Oscar) e nel
1985 è l’insegnante in preda alla solitudine de Il mistero di Wetherby
(1985) di David Hare. Con la sensibile Ruth Wilcox di Casa Howard
(1992), ancora di James Ivory, ottiene la sesta candidatura all’Oscar. E’ del
1994 la Coppa Volpi a Venezia per Little Odessa di James
Gray. Interpreta poi l’amara protagonista de La signora Dalloway
(1997) di Marleen Gorris e nel 2007 appare in Espiazione di Joe
Wright, film d’apertura della Mostra di Venezia.
Nessun commento:
Posta un commento