lunedì 1 ottobre 2018

#UnescoMovie – "The Millionaire" (2008)

di Diletta Nicastro




Tra i 19 nuovi siti inseriti nel Patrimonio dell’Umanità (tra cui l’italiana Ivrea, città industriale del 20mo secolo, di cui abbiamo parlato con la miniserie Adriano Olivetti: la forza di un sogno), spicca la città di Mumbai in India con i suoi monumenti gotici e Deco.

Vari film sono stati girati in questa città indiana (Bombay fino al 1995), anche perché è la capitale del cinema in India (la stessa parola Bollywood viene proprio dalla crasi di Bombay + Hollywood). E’ quindi facile trovare film indiani girati qui, da Ghajini (2008) a Chennai Express (2013) fino al blockbuster indiano Dil Chahta Hai (2001).

Ma anche la stessa Hollywood ha gradito Bombay/Mumbai nei suoi film e qui sono state girate, per esempio, alcune scene di Mission Impossible: Protocollo fantasma del 2011 (l’inseguimento nel parcheggio multi-livello) o il disneyano Million Dollar Arm (2013) sulla storia dei primi due lanciatori indiani che hanno giocato come professionisti nel campionato di baseball statunitense.

Tuttavia il film che maggiormente è legato a doppio filo con Mumbai nell’immaginario collettivo è The Millionaire (2008) di Danny Boyle, vincitore di 8 Oscar, tra cui miglior film e miglior regia.


Il protagonista del film, infatti, è di Mumbai e molte scene sono girate qui mettendo in vivida luce il contrasto della città più popolosa del mondo per densità tra i poveri e i ricchi, tra le baraccopoli (da cui provengono i protagonisti) e i monumenti più belli (da luglio 2018 Patrimonio Unesco).

Per non parlare dell’ultima, commovente, intensa scena che è girata alla Stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji costruita nel 1888 e già da sola Patrimonio Unesco dal 2004.

Di Mumbai Danny Boyle ha detto al momento del lancio del film: “Mumbai è una metropoli calma, nonostante tutto. Victoria Terminus, dove si rivedono Jamal e Latika, è il centro della città e il cuore dell’India intera. Mumbai è una città estrema, convivono sfarzo e povertà, amore forte e violenza cieca. Volevo che ci si sentisse realmente coinvolti con la città. Non volevo guardarla, esaminarla. Volevo essere gettato nel caos il più possibile”.

Ecco la motivazione per cui i monumenti gotici e Deco di Mumbai sono entrati nel Patrimonio dell’Umanità nel 2018:
“Nella seconda metà del XVIII secolo Mumbai si trovò al centro del commercio mondiale: divenne una grande città e l’Impero britannico vi costruì edifici pubblici e palazzi, prima in stile Neo-gotico vittoriano e poi Art Deco, il cosiddetto Indo-Deco. Entrambi sono influenzati dal gusto e dal clima locale, con balconi e verande”.


Ecco perché la stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji Terminus (già Victoria Terminus) è entrata nel Patrimonio dell’Umanità nel 2004:
“La stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji di Mumbai, un tempo conosciuta come Victoria Terminus Station, è un esempio eccellente dell’architettura Vittoriana Gotica Revival indiana, unita con temi derivanti dall’architettura tradizionale indiana. L’edificio, disegnato dall’architetto britannico F. W. Stevens, è diventata il simbolo di Bombay come ‘Città Gotica’ e il principale porto mercantile internazionale dell’India”.

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