Tra i 19 nuovi siti inseriti nel Patrimonio
dell’Umanità (tra cui l’italiana Ivrea, città industriale del 20mo secolo, di
cui abbiamo parlato con la miniserie Adriano Olivetti: la forza di un sogno), spicca la città di Mumbai in India con i
suoi monumenti gotici e Deco.
Vari film sono stati girati in questa città indiana
(Bombay fino al 1995), anche perché è la capitale del cinema in India (la
stessa parola Bollywood viene proprio dalla crasi di Bombay + Hollywood). E’
quindi facile trovare film indiani girati qui, da Ghajini (2008) a Chennai
Express (2013) fino al blockbuster indiano Dil Chahta Hai (2001).
Ma anche la stessa Hollywood ha gradito
Bombay/Mumbai nei suoi film e qui sono state girate, per esempio, alcune scene
di Mission Impossible: Protocollo
fantasma del 2011 (l’inseguimento nel parcheggio multi-livello) o il
disneyano Million Dollar Arm (2013)
sulla storia dei primi due lanciatori indiani che hanno giocato come
professionisti nel campionato di baseball statunitense.
Tuttavia il film che maggiormente è legato a doppio
filo con Mumbai nell’immaginario collettivo è The Millionaire (2008) di Danny Boyle, vincitore di 8 Oscar, tra
cui miglior film e miglior regia.
Il protagonista del film, infatti, è di Mumbai e
molte scene sono girate qui mettendo in vivida luce il contrasto della città
più popolosa del mondo per densità tra i poveri e i ricchi, tra le baraccopoli
(da cui provengono i protagonisti) e i monumenti più belli (da luglio 2018
Patrimonio Unesco).
Per non parlare dell’ultima, commovente, intensa
scena che è girata alla Stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji costruita nel
1888 e già da sola Patrimonio Unesco dal 2004.
Di Mumbai Danny Boyle ha detto al momento del lancio
del film: “Mumbai è una metropoli calma,
nonostante tutto. Victoria Terminus, dove si rivedono Jamal e Latika, è il
centro della città e il cuore dell’India intera. Mumbai è una città estrema,
convivono sfarzo e povertà, amore forte e violenza cieca. Volevo che ci si
sentisse realmente coinvolti con la città. Non volevo guardarla, esaminarla.
Volevo essere gettato nel caos il più possibile”.
Ecco la motivazione per cui i monumenti gotici e
Deco di Mumbai sono entrati nel Patrimonio dell’Umanità nel 2018:
“Nella
seconda metà del XVIII secolo Mumbai si trovò al centro del commercio mondiale:
divenne una grande città e l’Impero britannico vi costruì edifici pubblici e
palazzi, prima in stile Neo-gotico vittoriano e poi Art Deco, il cosiddetto
Indo-Deco. Entrambi sono influenzati dal gusto e dal clima locale, con balconi
e verande”.
Ecco perché la stazione ferroviaria Chhatrapati
Shivaji Terminus (già Victoria Terminus) è entrata nel Patrimonio dell’Umanità
nel 2004:
“La
stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji di Mumbai, un tempo conosciuta come
Victoria Terminus Station, è un esempio eccellente dell’architettura Vittoriana
Gotica Revival indiana, unita con temi derivanti dall’architettura tradizionale
indiana. L’edificio, disegnato dall’architetto britannico F. W. Stevens, è
diventata il simbolo di Bombay come ‘Città Gotica’ e il principale porto
mercantile internazionale dell’India”.
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