Lo scorso 15 giugno ci ha lasciato Franco
Zeffirelli, regista italiano tra i più amati all’estero (ottenne anche due
nominations agli Oscar, per la regia di Romeo
e Giulietta e per la scenografia de La
Traviata). Non appena ricevuta la notizia, chi scrive ha subito pensato di
omaggiarlo tramite un articolo #UnescoMovie, anche perché molti suoi film sono
stati girati in luoghi inseriti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità.
Il primo pensiero è andato proprio al citato Romeo e Giulietta (1968), tuttavia,
nella realtà la pellicola è stata girata assai poco a Verona (Patrimonio dal
2000), ovvero solo nel piano sequenza iniziale, per poi essere ripreso in varie
parti d’Italia (il balcone da cui si affaccia Giulietta è, per esempio, a
Palazzo Borghese di Artena).
Ci sono varie pellicole unescane, tuttavia, tra
quelle dirette da Zeffirelli, da Un tè
con Mussolini (girato in parte a San Gimignano, sito però già raccontato
nell’articolo su Il principe delle volpi)
o il suo docu-film Per Firenze (1966),
in cui racconta lo stato in cui versava la sua amata città dopo l’alluvione
(grazie al quale nel 2006 ricevette per mano del sindaco Leonardo Domenici un
riconoscimento ufficiale per aver aiutato il mondo a comprendere lo stato di
emergenza della città in quei giorni).
La scelta, però, è ricaduta su Fratello sole, sorella luna (1972) anche per rendere omaggio ad
un’altra grande del cinema italiano, Lina Wertmüller, che proprio in questi giorni
ha ricevuto la notizia che il prossimo anno riceverà l’Oscar onorario per il
servizio svolto per la settima arte e che in questo film firma la sceneggiatura
assieme allo stesso Zeffirelli e a Suso Cecchi D’Amico.
Il sito Unesco coinvolto in Fratello sole, sorella luna è il Duomo di Monreale, inserito
all’interno del sito Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e
Monreale, Patrimonio dell’Umanità dal 2015. Qui infatti si ambienta la scena
finale del film, quando Francesco decide di incontrare Papa Innocenzo III per
ricevere approvazione per la sua Regola. Nella fattispecie il Duomo rappresenta
San Pietro come sarebbe dovuta essere all’inizio del Duecento (lo storico
incontro avvenne nel 1209), tanto che l’esterno non viene mai ripreso se non con
riprese strettissime che inquadrano solo la porta. Le scene all’interno,
viceversa, fanno risplendere in tutto il loro splendore i mosaici bizantini per
cui il Duomo è celebre in tutto il mondo. Mirabile la scena in cui vi è una
ripresa stretta sulla scalinata mosaicata e Innocenzo III (Alec Guinness,
magistrale nella sua interpretazione che dura appena pochi minuti ma illumina
la scena) scende per mettersi ai piedi di Francesco.
Le riprese a Monreale durarono complessivamente due
settimane e ci fu un notevole pacifico entusiasmo da parte della cittadinanza
che le seguì in silenzio e ammirazione, anche per il cast presente (a partire
dal citato Alec Guinness, il futuro Obi Wan Kenobi della saga di Star Wars).
Il legame di Monreale con Zeffirelli è rimasto vivo
nel tempo, tanto che non appena è giunta la notizia della sua scomparsa,
l’Arcidiocesi di Monreale ha subito scritto su Facebook questo messaggio
ufficiale: “Franco Zeffirelli, uno dei
più grandi e geniali uomini della cultura mondiale, è ritornato alla casa del
Padre: il maestro della cinematografia italiana che per uno dei film più famosi
come Fratello sole, sorella luna ha
scelto il nostro Duomo di Monreale come spettacolare scenografia dell’incontro
tra Francesco e Innocenzo III, è giunto al suo personale atto finale. Il Cristo
pantocratore lo accolga nel suo abbraccio”.
Né dire che questo seguito sia stato rinverdito solo
negli ultimi giorni a seguito della morte del regista. Va ricordato, per
esempio, che nel 2017, fece tappa a Monreale la mostra Francesco nel cinema. La mostra, tra l’altro, oltre alla partitura
di Fratello sole, sorella luna contava
anche la poltrona papale utilizzata proprio a Monreale e varie immagini
inedite.
Curiosità: questo quello che scrisse all’epoca The New York Times sulla scenografia
dell’ultima scena: “Francesco, con la sua
piccola banda di seguaci scalzi, affronta Innocenzo III in una sala del trono
di San Pietro così fotografata da sembrare un set di ‘Ziegfeld Follies’… (Zeffirelli’s Film Study of St. Francis di
Vincent Canby, 9 aprile 1973).
La motivazione per cui la Palermo arabo-normanna e
le cattedrali di Cefalù e Monreale è Patrimonio Culturale dal 2015:
“Situato
sulla costa settentrionale della Sicilia, Palermo arabo-normanno comprende una
serie di nove strutture civili e religiose risalenti all’epoca del regno
normanno di Sicilia (1130-1194): due palazzi, tre chiese, una cattedrale, un
ponte, così come le cattedrali di Cefalù e Monreale. Collettivamente, sono un
esempio di sincretismo socio-culturale tra culture occidentali, islamiche e
bizantine sull’isola che hanno dato origine a nuovi concetti di spazio,
struttura e decorazione. Portano anche testimonianza della feconda convivenza
di persone di diverse origini e religioni (musulmani, bizantini, latini, ebrei,
lombardi e francesi)”.
set (foto Archivio Storico Diocesano)
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