di Silvia Sottile
Dal regista e sceneggiatore Premio Oscar® Paolo Sorrentino (Il Divo, La grande bellezza, The Young Pope) la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Una vicenda costellata da gioie inattese, come l’arrivo della leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia altrettanto inattesa.
Ma il destino trama dietro le quinte e gioia e tragedia s’intrecciano, indicando la strada per il futuro di Fabietto. Sorrentino torna nella sua città natale per raccontare la sua storia più personale, un racconto di destino e famiglia, sport e cinema, amore e perdita.
Nel cast Filippo Scotti, Toni Servillo, Luisa
Ranieri, Renato carpentieri, Massimiliano Gallo, Marlon Joubert, Teresa
Saponangelo. Al cinema dal 24 novembre con Lucky Red.
In È stata la mano di Dio, Paolo Sorrentino torna nella Napoli della sua gioventù per raccontare il turbolento racconto di formazione di un ragazzo, una storia resa ancora più intensa dal legame personale che presenta con il passato del suo stesso autore. È una storia più personale e decisamente più emozionale di tutte quelle che ha raccontato in precedenza. È un'immersione in una memoria viva, in un bellissimo mondo imperfetto che non sarebbe potuto durare. Ma è anche la struggente descrizione dell'impulso ad andare avanti, a creare, a cogliere qualunque sconcertante occasione si presenti, anche in mezzo a un immenso dolore.
Siamo negli anni '80. A Napoli tutti parlano in modo febbrile di Maradona, l'illustre leggenda del calcio che pare possa, quasi per miracolo, arrivare in città per giocare nella sfavorita squadra locale. L'aria è densa di promesse e l'adolescente Fabietto Schisa la respira a pieni polmoni. Se a scuola appare come impacciato ed emarginato, la vita comunque gli sorride. I suoi genitori sono volubili, hanno i loro difetti, ma si amano ancora. Le loro famiglie sono chiassose, a volte travagliate e tuttavia molto divertenti. I pranzi sono interminabili, i drammi famigliari vanno in scena ogni giorno, la risate sono incessanti e il futuro sembra ancora molto lontano.
Poi, un inspiegabile incidente capovolge ogni cosa. E, come fece un tempo
Sorrentino negli anni della sua gioventù, Fabietto deve trovare un modo per sfuggire alle profondità
della tragedia e venire a patti con lo strano gioco del destino che lo ha
lasciato in vita. Con un passato andato distrutto e nonostante tutto un'intera
esistenza davanti a sé, traccia la rotta del suo percorso attraverso la perdita
e verso il nuovo.
Questo insieme di devastazione e liberazione è qualcosa che Sorrentino ha sperimentato
all'approssimarsi dell'età adulta. E nonostante la finzione e la realtà si intreccino liberamente in È stata la mano
di Dio — talmente liberamente che persino gli elementi fantastici sembrano
far parte del mondo perfettamente controllato di Fabietto — il film
ricostruisce in modo meticoloso la città e l'atmosfera della famiglia in cui
egli è cresciuto.
Qui il trailer:
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