di Silvia Sottile
Rai Fiction presenta "Il Nostro Generale", una serie tv in quattro serate in prima
visione su Rai 1 il 9, 10, il 16 e 17 gennaio. Regia di Lucio Pellegrini.
A quarant’anni dalla strage di Via Carini (3 settembre 1982), la serie racconta
la storia del Nucleo speciale antiterrorismo creato dal Generale Carlo Alberto
dalla Chiesa – interpretato da Sergio Castellitto – per contrastare l’attacco
delle Brigate Rosse allo Stato in quella che fu una vera e propria guerra per
la difesa della democrazia.
Da una parte il Generale e un gruppo scelto di giovani carabinieri sotto copertura, addestrati con metodi investigativi innovativi per l’epoca, e dall’altra ragazzi altrettanto giovani, i brigatisti, che avevano l’obiettivo di sovvertire lo Stato democratico attraverso sequestri, omicidi e attentati.
Le vicende del Paese – raccontate anche attraverso immagini e filmati di repertorio originali – si intrecciano a quelle personali dei protagonisti.
La serie si avvale della consulenza storica del giornalista Giovanni Bianconi e del coinvolgimento, in fase di produzione, dei familiari del Generale dalla Chiesa, di alcuni dei membri del Nucleo speciale antiterrorismo, di alcuni magistrati che hanno partecipato alle indagini e poi istituito i processi. Questo ha permesso di portare sullo schermo non solo la ricostruzione accurata di una vicenda storica ancora poco conosciuta, ma anche il racconto più intimo e personale della vita dei protagonisti.
Realizzata con la collaborazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con il sostegno del Ministero della Cultura e di Film Commission Torino Piemonte. La serie è stata girata anche in alcuni luoghi delle vicende narrate, tra cui la Caserma dei Carabinieri Pietro Micca di Torino e il cortile dove le Brigate Rosse uccisero Fulvio Croce, presidente dell’Ordine degli avvocati di Torino.
La narrazione prende il via nel 1973, quando il Generale dalla Chiesa viene trasferito da Palermo – dove era impegnato nella lotta alla mafia – a Torino dove le Brigate Rosse stanno iniziando a rivendicare le loro prime azioni di propaganda armata.
Il Generale è il primo a capire l’entità del pericolo per la già fragile democrazia italiana e la necessità di contrastarlo con nuovi mezzi investigativi. Nonostante le resistenze dei vertici dell’Arma, dalla Chiesa non si arrende e, grazie alla sua ostinazione, nasce il Nucleo speciale antiterrorismo, un gruppo scelto di uomini, tutti giovanissimi, fortemente specializzato e capace di muoversi negli ambienti vicini ai brigatisti.
Per i “ragazzi del Generale” la lotta al terrorismo diventa un impegno totalizzante: non ci sono vacanze, pause, vita privata. La grande abilità strategica di dalla Chiesa – che non riguarderà solo la “lotta sul campo”, ma anche l’intuizione dell’importanza dei pentiti – e il coraggio dei suoi ragazzi riusciranno a vincere la guerra contro le Brigate Rosse.
Tra i ragazzi del Nucleo spicca il pugliese Nicola (interpretato da Antonio Folletto), il prediletto di dalla Chiesa: la sua voce narrante ci guida dentro la complessità del periodo storico e di un Paese lacerato da tensioni sociali e oscure trame politiche.
Quello tra dalla Chiesa e i suoi uomini non è solo un rapporto professionale: il Generale è per loro un padre esigente, spesso duro, ma che sa guidarli, proteggerli e farli crescere. Mentre il Paese, nonostante le ferite profonde, riesce a sconfiggere il pericolo brigatista, i giovani del Nucleo maturano e diventano adulti.
Ad arricchire la narrazione è il racconto delle vicende private e delle relazioni familiari di dalla Chiesa: Dora Fabbo, l’amatissima prima moglie – interpretata da Teresa Saponangelo – morta prematuramente; i figli Nando, Rita e Simona; i nipotini; la giovane seconda moglie Emanuela Setti Carraro, che morirà insieme a lui a Palermo.
Nessun commento:
Posta un commento