di Silvia Sottile
La Chiamata dal Cielo di Kim Ki-duk, con Abylai Maratov e Zhanel Sergazina, è l’ultimo dono del grande regista scomparso nel 2020 in Lettonia. Amatissimo dalla critica, ha realizzato numerosi capolavori nella sua carriera. Dall’esordio con Coccodrillo fino a Pietà, con cui conquistò il Leone d’Oro a Venezia, da Ferro 3 a La samaritana.
Dal 2 aprile al cinema, distribuito da Mescalito Film.
SINOSSI
Una ragazza incontra uno scrittore e tra loro nasce un’attrazione reciproca. Lui nasconde un passato di relazioni burrascose, che lei gli chiede di interrompere ad ogni costo. L’amore tra i due diviene nel tempo ossessione e desiderio di reciproca sopraffazione, si trasforma in una relazione tormentata e distruttiva tra amore e odio, sesso e perversione, possessività e autolesionismo. Ma forse si tratta solo di un sogno premonitore, guidato da una voce misteriosa e onnisciente.
“Che cos’è la vita? Cos’è la giovinezza? Che cos’è la vecchiaia? Tutti gli esseri umani invecchiano e alla fine muoiono. Più ci si avvicina alla morte, più gli esseri umani sentono la mancanza e ricordano la loro giovinezza. Mi manca la giovinezza dei miei vent’anni. Tuttavia, poiché ho commesso molti errori in gioventù, se potessi tornare indietro nel tempo, vorrei davvero agire bene. Ma la vita non può mai tornare indietro”.
Kim Ki-duk
Qui il trailer:
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