di Silvia Sottile
Il nuovo film Disney La Sirenetta – rivisitazione in chiave live-action del classico d’animazione del 1989 – diretto da Rob Marshall, arriverà il 24 maggio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
La Sirenetta racconta l'amata storia di Ariel, una bellissima e vivace giovane sirena in cerca di avventura. Ariel, la figlia più giovane di Re Tritone e la più ribelle, desidera scoprire di più sul mondo al di là del mare e, mentre esplora la superficie, si innamora dell'affascinante principe Eric. Alle sirene è vietato interagire con gli umani, ma Ariel deve seguire il suo cuore e stringe un patto con la malvagia strega del mare, Ursula, che le offre la possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, mettendo però in pericolo la sua vita e la corona di suo padre.
Il film è interpretato dalla cantante e attrice Halle Bailey nel ruolo di Ariel, Jonah Hauer-King nel ruolo del principe Eric, Noma Dumezweni e Art Malik. E inoltre il vincitore del premio Oscar® Javier Bardem (Non è un paese per vecchi) nel ruolo di Re Tritone, e la candidata all’Academy Award® Melissa McCarthy nel ruolo di Ursula.
La Sirenetta è diretto dal candidato all’Oscar® Rob Marshall (Chicago, Il Ritorno di Mary Poppins), con una sceneggiatura del candidato all’Oscar David Magee (Vita di Pi, Neverland – Un sogno per la vita). Le musiche delle canzoni sono composte dal pluripremiato agli Academy Award® Alan Menken (La Bella e la Bestia, Aladdin), con i testi di Howard Ashman e i nuovi testi del tre volte vincitore del Tony Award® Lin-Manuel Miranda.
Nella versione italiana la cantante Yana_C e la doppiatrice Sara Labidi prestano le proprie voci, rispettivamente nelle canzoni e nei dialoghi, alla sirena Ariel, mentre l’attrice, cantante, doppiatrice e docente di doppiaggio Simona Patitucci, che aveva doppiato la protagonista nel classico d’animazione, è la voce della malvagia strega del mare Ursula.
Tra le voci italiane del film anche il cantante Mahmood, due volte vincitore del Festival di Sanremo, nel ruolo dell’iconico personaggio di Sebastian.
Recensire negativamente il nuovo live-action La Sirenetta è un po' come sparare sulla Croce Rossa. Le polemiche sono divampate sin dall’annuncio del casting della protagonista. Ma non è assolutamente Halle Bailey il problema. Tutt’altro.
Partiamo innanzitutto dal presupposto che avevo amato alla follia il classico di animazione del 1989, visto al cinema da bambina, e non sentivo l’esigenza di una trasposizione in live-action (come del resto non era necessaria una simile operazione su altri film Disney) perché l’animazione ha un suo fascino che difficilmente viene restituito dagli attori in carne e ossa (e CGI).
Cosa funziona, dunque, in questa versione de La Sirenetta, e cosa, invece, proprio no?
La prima parte subacquea, coreografata quasi come un musical, visivamente affascinante (anche se paragonata allo strepitoso Avatar: La Via dell’Acqua perde impietosamente il confronto) e soprattutto abbastanza fedele all’originale, è parecchio godibile e fa scattare un piacevole effetto nostalgia, che culmina in particolare sulle orecchiabili note di In fondo al Mar cantata da Sebastian/Mahmood. Ci sono anche alcune sequenze molto belle e spettacolari, avvincenti e decisamente riuscite, momenti romantici che fanno emozionare e il meraviglioso mare della Sardegna, sulle cui coste è stato girato in parte il film. Purtroppo però la pellicola ha una durata inutilmente eccessiva: la seconda parte si trascina un po’ troppo per le lunghe, con dettagli aggiuntivi che si discostano dall’originale, non necessari né particolarmente significativi.
Deliziosa la protagonista, molto dolce ed espressiva, che vive la sua ribellione nei confronti del padre – a cui è comunque legata da un profondo affetto – e la sua grande storia d’amore con coraggio e delicatezza, anche se non possiamo giudicare a pieno l’interpretazione dell’attrice e cantante Halle Bailey, la cui voce ha un ruolo fondamentale, in quanto abbiamo visto la versione doppiata.
E veniamo quindi alle note dolenti: il doppiaggio italiano. La soluzione di tradurre e doppiare le canzoni ci sembra anacronistica, fa perdere fascino e ritmo. E risulta particolarmente stridente notare il labiale fuori sincrono. Forse può avere un senso per far canticchiare i più piccoli (e far ricordare la propria infanzia ai loro genitori)? Inoltre ci è apparsa discutibile la decisione di affidare il doppiaggio di Sebastian a Mahmood, a maggior ragione dopo averne potuto valutare il risultato: nella parte cantata se la cava prevedibilmente abbastanza bene ma nei dialoghi no. Non sarebbe stato meglio gestire la cosa come per i due giovani protagonisti, ovvero con un doppiatore per il canto e uno, più esperto, per i dialoghi?
Straordinaria invece Ursula: è lei, senza ombra di dubbio, la cosa migliore di questo adattamento. Sia l’interpretazione affascinante, camaleontica, divertente e divertita di Melissa McCarthy, sia le sequenze visive un po’ kitsch di cui è protagonista, sia l’impeccabile doppiaggio della veterana Simona Patitucci (che torna nel mondo de La Sirenetta dopo essere stata Ariel per la Disney nel 1989) a dimostrazione che l’esperienza e il talento ripagano sempre.
Il film, dunque, nell’insieme intrattiene e si lascia guardare ma dobbiamo ammettere a malincuore che manca quella magia speciale del classico animato. Grazioso ma dimenticabile.
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