di Silvia Sottile
Materia fuori posto è un documentario di Nikolaus Geyrhalter sul tema dei rifiuti.
Rifiuti sulle coste, rifiuti sulle montagne. Sul fondo degli oceani e nelle profondità della terra. Un’indagine intorno al tema dello smaltimento dei rifiuti in alcune aree remote del mondo, dall’Asia all’Europa passando per il deserto del Nevada fino alle Maldive.
La produzione di rifiuti e, soprattutto, i sistemi che sono adibiti al loro smaltimento nel globo terrestre è al centro del nuovo film di Nikolaus Geyrhalter, che continua così il suo lavoro di esplorazione degli spazi invisibili del mondo contemporaneo, industrializzato o meno. Spostandosi da un punto all’altro del pianeta, dall’Europa all’Asia, di continente in continente (fino all’impressionante scenario del festival Burning Man nel deserto del Nevada) il regista austriaco si concentra sui gesti di chi lavora la materia da smaltire, non solo per farla scomparire ma anche per evitare che si impossessi della terra, invada il territorio. Geyrhalter configura così una dimensione globale fatta di esseri umani che lavorano, i cui gesti, a volte precisi e meccanici, a volte carichi di consapevolezza, diventano il movimento profondo di un film che oscilla tra l’iperrealistico e il visionario, tra il grottesco e la fantascienza.
Dal 20 giugno al cinema, distribuito da Mescalito Film.
Qui il trailer ufficiale:
Nessun commento:
Posta un commento