di Silvia Sottile
Vivere a Barbie Land significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu non stia attraversando una crisi esistenziale. Oppure tu sia un Ken.
Dalla sceneggiatrice e regista candidata all'Oscar® Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all'Oscar® Margot Robbie (Tonya) e Ryan Gosling (La La Land) nei panni di Barbie e Ken.
Insieme a loro nel cast anche America Ferrera, Kate McKinnon, Issa Rae, Rhea Perlman, Will Ferrell, Michael Cera, Ariana Greenblatt, Ana Cruz Kayne, Emma Mackey, Hari Nef, Alexandra Shipp, Kingsley Ben-Adir, Simu Liu, Ncuti Gatwa, Scott Evans, Jamie Demetriou, Connor Swindells, Sharon Rooney, Nicola Coughlan, Ritu Arya, la cantautrice vincitrice del Grammy Dua Lipa e il premio Oscar® Helen Mirren (The Queen – La Regina).
Barbie è diretto da Greta Gerwig che ha curato la sceneggiatura del film, basato sulla famosissima Barbie di Mattel, insieme al candidato all’Oscar® Noah Baumbach (Storia di un matrimonio).
Al cinema dal 20 luglio, distribuito da Warner Bros. Pictures.
Barbie è un film che per certi versi conferma le aspettative, mentre per altri stupisce. Barbie Land è un’esplosione mai vista di rosa (rosa shocking, rosa confetto, “rosa Barbie”), colori pastello, con scenografie mozzafiato, coreografie incredibili, costumi impeccabili, tutto molto “plasticoso” e tanto, tanto rosa (non sottolineeremo mai abbastanza questo particolare). Un piccolo capolavoro visivo e di precisione dove non manca nessuno dei dettagli sognati (o magari anche posseduti) da ogni bambina che giocava con le Barbie. Sì, da questo punto di vista il film è pressoché perfetto, un sogno che diventa realtà, o meglio, cinema.
Ricco di gag esilaranti che fanno ridere di gusto e nell’insieme davvero molto divertente, Barbie affronta al suo interno anche tematiche più profonde come la parità tra i sessi, il patriarcato, la sorellanza tra donne con un’acuta critica del mondo reale attraverso quello fittizio, divenendo una sorta di vero e proprio manifesto femminista. È un film ironico, a tratti ridicolo, quasi una commedia demenziale che tocca anche temi importanti e delicati.
La parte che funziona meglio però è proprio quella comica, quell’affascinante nonsense un po’ folle che coinvolge e diverte. Quanto al resto, sebbene siano da apprezzare e lodare le intenzioni e soprattutto l’enorme coraggio nell’inserire interessanti spunti di riflessione in un film su una Barbie, si ha l’impressione che la sceneggiatura si perda un po’ per strada e che le rivendicazioni femministe siano troppo forzate, condite di eccessiva retorica, oltre ad essere nei fatti poco approfondite.
Il cast è a dir poco azzeccatissimo con due protagonisti straordinari (anche loro molto coraggiosi nell’accettare questo rischio): Margot Robbie è splendida, incarna la perfetta “Barbie Stereotipo”, ma è il Ken di Ryan Gosling a rubare la scena.
Dunque Barbie offre una splendida confezione scintillante (rosa, ovviamente), parecchie stoccate femministe, quasi a farne un manifesto - anche se con più perseveranza che mordente - ma soprattutto due ore di puro divertimento e risate assicurate.
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