di Silvia Sottile
Apprezzato dalla critica all’ultimo Festival di Cannes, Kafka a Teheran, il film di Ali Asgari e Alireza Khatami racconta, con sguardo ironico e sovversivo, le contraddizioni dell’Iran contemporaneo.
SINOSSI
Kafka a Teheran racconta la storia di persone comuni di ogni provenienza sociale che si scontrano con barriere culturali, religiose e istituzionali imposte dalle varie autorità locali. Sono storie ironiche e commoventi di persone che si trovano ad affrontare avversità che compongono insieme il ritratto, pieno di sfaccettature, della complessa società iraniana.
NOTE DI REGIA
In Kafka a Teheran esploriamo le dinamiche del potere nella società iraniana contemporanea, attingendo alle idee di Foucault sulla biopolitica e sul biopotere. Analizziamo il modo in cui i regimi totalitari controllano gli aspetti personali delle vite degli individui, come ad esempio i corpi, la sessualità e l’identità.
Attraverso quadri viventi drammaticamente realistici, estremamente convenzionali e spesso ironici e paradossali, catturiamo l’impatto della biopolitica e del biopotere sui cittadini iraniani nell’ambito di un sistema che esercita un controllo totalitario. Questa regolamentazione pervasiva si insinua nella vite degli individui, sradicando gli spazi personali dove potrebbe nascere la resistenza. Sottolineiamo la manipolazione delle vite dei cittadini da parte dello stato, sollecitando lo spettatore a rendersi conto del prezzo che questo controllo ha sull’autonomia delle persone.
Mettiamo a nudo i tentativi dei cittadini di ritagliarsi dei piccoli spazi privati di ribellione, a dispetto di un regime oppressivo. Kafka a Teheran ci consegna una cronaca di grande potenza emotiva sulla libertà individuale e sulla necessità di una sfera privata che incoraggi la resistenza.
Esaminando queste tematiche, stimoliamo lo spettatore a riconoscere il potere nelle loro vite e li ispiriamo a conservare l’individualità e l’autonomia nonostante il controllo oppressivo dello stato.
In ultima analisi, Kafka a
Teheran rappresenta un’inchiesta cinematografica sulla biopolitica e sul
biopotere, facendo luce sulla minaccia dei regimi totalitari e
sull’imperatività di difendere la propria individualità e la libertà come aspetti
di valore inestimabile per l’esistenza umana.
Dal 5 ottobre al cinema, distribuito da Academy Two.
Qui il trailer ufficiale:
Nessun commento:
Posta un commento