di Silvia Sottile
In occasione dell’anno pucciniano e a 16 anni dalla prima uscita, torna in sala il capolavoro di Paolo Benvenuti Puccini e la fanciulla, distribuito da Bloom Distribuzione.
Era il 24 novembre 1924 quando il grande compositore Giacomo Puccini morì a Bruxelles. Nel centenario della scomparsa sono previste numerose manifestazioni, molte delle quali si terranno a Torre del Lago, dove il Maestro visse e compose molte delle sue opere. Ed è proprio a Torre del Lago nel 1908, nel periodo in cui stava componendo La fanciulla del West, che si consuma la vicenda narrata da Puccini e la fanciulla.
Puccini e la fanciulla, nato grazie alle ricerche storiche compiute dagli studenti di Paolo Benvenuti della scuola di cinema Intolerance di Viareggio, si concentra sulla liaison amorosa che Puccini ebbe con Giulia, una cameriera della locanda da lui frequentata e usata come modello per costruire Minnie, l’eroina dell’opera che stava scrivendo. Elvira, la moglie del maestro però si convince che l’amante del marito sia Doria, la serva di casa, e non perderà occasione per distruggerne la reputazione.
Come scrive Paolo Benvenuti nelle note di regia di Puccini e la fanciulla, «Giacomo Puccini è considerato uno dei più grandi maestri della musica di tutti i tempi. Attraverso le sue composizioni, ha saputo comunicare la complessità dei fermenti artistici e culturali che hanno segnato il passaggio dal diciannovesimo al ventesimo secolo. È straordinario pensare che tutto questo accadeva in un piccolissimo borgo della provincia toscana: Torre del Lago. Ed è in questa oasi di straordinaria bellezza che il cinema ha potuto ricostruire l’incanto e il mistero della creazione musicale pucciniana».
Per realizzare Puccini e la fanciulla la troupe, guidata da Paolo Benvenuti, ha potuto ricreare gli ambienti e le atmosfere di inizio Novecento proprio a Torre del Lago, lavorando meticolosamente alla ricerca degli ambienti e dei costumi, delle luci che richiamassero i pittori macchiaioli, fino ai volti che riportassero in vita i protagonisti della vicenda, in primis il Maestro Riccardo Moretti del Conservatorio di Parma grazie alla straordinaria somiglianza a Giacomo Puccini.
C’era poi la necessità della resa sonora per la quale Paolo Benvenuti scelse di realizzare Puccini e la fanciulla senza dialoghi. Come ha scritto l’autore nelle note di regia, «la scelta del “muto”, nella costruzione drammaturgica del racconto cinematografico, nasce da motivi di carattere etico ed estetico. Le uniche voci del film leggono, fuori campo, lettere che i personaggi si scrivono. La scelta del “muto” era l’unico procedimento estetico per raggiungere quel “cinema puro” in grado di esprimere concetti ed emozioni attraverso il solo fluire delle immagini e dei suoni, così da costruire un dialogo continuo e aperto tra il divenire dell’espressione cinematografica e quella musicale, fino al fondersi dei due linguaggi».
Puccini e la fanciulla di Paolo Benvenuti venne presentato Fuori Concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2008 ottenendo un grande apprezzamento da parte di pubblico e critica.
La riedizione porta sullo schermo la versione digitalizzata in 4K e con audio originale 5.1. Un’occasione anche per riscoprire la storia di lavorazione del film - che meriterebbe un biopic ad hoc - ricca di colpi di scena tra ritrovamenti di figli e nipoti segreti e di una valigia contente lettere, foto e un filmato inedito di Giacomo Puccini al pianoforte.
Qui il trailer:
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