di Silvia Sottile
Il film 20th Century Studios Il Regno del Pianeta delle Scimmie, nuovo capitolo dell’epico franchise, è dall’8 maggio nelle nostre sale, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Il regista Wes Ball dà nuova vita alla saga con un film ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell'ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da Owen Teague (It), Freya Allan (The Witcher), Kevin Durand (Locke & Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è, dunque, un nuovo capitolo dell'epica saga iniziata nel 1968 con Il Pianeta delle Scimmie (basato sull’omonimo romanzo del 1963 di Pierre Buolle). Nello specifico questo film si inserisce come primo capitolo sequel della trilogia reboot (L'alba del pianeta delle scimmie, 2011; Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie, 2014; The War – Il pianeta delle scimmie, 2017) con protagonista Andy Serkis, proseguendo la storia a circa 300 anni di distanza dalla scomparsa di Cesare. E anche in questo caso si prevede di realizzare una nuova trilogia.
Torniamo a immergerci in un affascinante e avventuroso mondo che continua a incantare ed entusiasmare per la sua spettacolare potenza visiva, indubbiamente l’elemento più emozionante e di forte impatto, grazie alle immagini mozzafiato e all’incredibile lavoro in CGI e agli effetti speciali.
A livello narrativo, invece, emergono alcune perplessità.
Partiamo dal presupposto che era molto difficile raccogliere l’eredità di Cesare. I richiami alla precedente trilogia, così come ci si aspetta, sono parecchi. Colpisce soprattutto il fatto che il suo ricordo, col passare delle generazioni, sia ancora vivo, ma vissuto in maniera diversa a seconda della tribù di scimmie che se ne è appropriata.
In un mondo che sta per essere sopraffatto da un tiranno che si autoproclama ‘Cesare’, un piccolo eroe (Noa) trova il coraggio di ribellarsi per liberare la sua famiglia e i suoi amici. In questo trova un’inaspettata e pericolosa alleanza con un’umana intelligente (Mae) che ha scopi non del tutto chiari all’apparenza, in una missione che potrebbe cambiare tutto.
Tema centrale, ancora una volta, è quello della difficile convivenza tra due specie diverse (uomo vs scimmia). È possibile realizzarla in maniera pacifica? O una specie dovrà necessariamente dominare l’altra?
Se, dunque, le idee e le tematiche affrontate paiono indubbiamente interessanti, la resa non lo è altrettanto. Purtroppo la pellicola fatica molto a ingranare e prosegue con eccessiva lentezza per la bellezza di 2 ore e 25 minuti: una durata monstre assolutamente non giustificata dalla trama, tutto sommato molto semplice e non particolarmente originale.
Un mondo visivamente meraviglioso da esplorare ma un racconto derivativo che non trova una sua spiccata personalità e non riesce ad appassionare appieno, privo di quella epicità necessaria per lasciare il segno. Sembra quasi che la saga non abbia più molto da dire ma naturalmente ci auguriamo di sbagliarci, nella speranza che i successivi capitoli prendano la giusta direzione.
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