mercoledì 31 luglio 2024

"La bicicletta di Bartali" - Una storia di pace e solidarietà

 di Silvia Sottile


La bicicletta di Bartali, film d’animazione diretto da Enrico Paolantonio, è stato presentato con grande successo al Giffoni Film Festival. In sala dal 1° agosto, distribuito da Lynx Multimedia Factory.

La bicicletta di Bartali è una coproduzione Lynx Multimedia Factory, Rai Kids, Toonz Media Group, Telegael con il sostegno del MIC-Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (Fondo Selettivo e Tax Credit) e del Governo Irlandese, con il patrocinio della Federazione Ciclistica Italiana.

«Qualche anno fa a Gerusalemme... Un giovane atleta ebreo appassionato di ciclismo fa amicizia con un ragazzo arabo della squadra avversaria. Sulle orme di Gino Bartali, un campione e un eroe, David e Ibra superano ostacoli e pregiudizi portando in un contesto difficile una speranza di pace

Dimenticare il passato significa dimenticare il futuro, raccontiamo quindi alle nuove generazioni quello che è stato, attraverso le azioni di Gino Bartali, un uomo generoso e coraggioso, per ispirare il loro futuro. Un supereroe? No, un campione e, prima ancora, un uomo semplice ma con un grande cuore. Partendo da questo desiderio e dalla vicenda sportiva e umana del grande ciclista fiorentino,

La bicicletta di Bartali è una storia di pace e solidarietà in una realtà difficile come quella del Medio Oriente. Protagonista della storia è la bicicletta di Gino Bartali con la quale trasportò documenti falsi per salvare centinaia di persone dalla barbarie nazifascista che opprimeva l'Italia e l'Europa.

Questo simbolo ci porta a Gerusalemme, sessant'anni dopo. Qui, la bicicletta di Bartali diventa li simbolo dell'avventura di David, un giovane ciclista ebreo israeliano che fa amicizia con Ibrahim, un ragazzo musulmano israeliano con cui instaura una forte amicizia e con cui sogna di vincere un campionato di ciclismo, violando le regole ma portando pace e tolleranza tra le loro comunità.

 


 

NOTE DI REGIA

La storia che abbiamo scelto di raccontare ruota attorno al concetto di amicizia. Un'amicizia che si presenta semplice e universale nella sua essenza, basandosi sulla condivisione di passioni e sul reciproco sostegno. Tuttavia, il contesto in cui i due ragazzi vivono rende questa amicizia “proibita”. Gerusalemme, città ricca di storia e di contrasti, rappresenta un microcosmo in cui le divisioni religiose e sociali possono ostacolare la nascita di legami autentici. David, ebreo, e Ibrahim, arabo, si ritrovano a dover superare pregiudizi e diffidenze per coltivare la loro amicizia. La passione per il ciclismo diventa un terreno comune su cui costruire un legame che va oltre le divisioni imposte dalla società.

Il loro percorso non è privo di ostacoli: i due ragazzi si scontrano, influenzati dalle pressioni esterne e dalle incomprensioni, ma nel dubbio e nell'incertezza si scrutano e infine si riconoscono l'uno nell'altro, scoprendo una profonda affinità che li unisce. Con coraggio e tenacia, David e Ibra affrontano le sfide che si presentano loro e la loro amicizia diventa una forza che li spinge a superare le barriere e a perseguire i propri sogni. Ed è a questo punto che la passione per il ciclismo assume un valore simbolico. Non si tratta solo di agonismo, ma di “scuola di vita e solidarietà”, come la definisce Gino Bartali in uno dei momenti cruciali del film.

Attraverso lo sport, David e Ibra imparano il rispetto reciproco, la collaborazione e il sacrificio, valori che si estendono ben oltre l'ambito sportivo. Per questo la loro storia diventa un invito a superare le divisioni e ad abbracciare l'universalità dell'amicizia. I personaggi, disegnati da Corrado Mastantuono, si inseriscono perfettamente nei fondali di Andrea Pucci, caratterizzati da colori rigorosi ed evocativi, creando un'atmosfera ricca di emozioni che diventa un ulteriore elemento portante della narrazione. L'utilizzo del “racconto nel racconto”, con i disegni infantili di Sarah, ci ha permesso di alleggerire la narrazione e di introdurre un elemento di fantasia. Questo stratagemma rende il film fruibile anche ad un pubblico più giovane, senza sacrificare la profondità del tema.

Le due realtà, quella realistica e quella immaginaria, si uniscono creando un'esperienza ricca di sfumature, consentendo allo spettatore di percepire la vita a Gerusalemme, lasciandolo libero di esplorare il regno più fantasioso dei sogni.

 


Qui il trailer:

 



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