di Silvia Sottile
Al cinema dal 7 novembre con 01 Distribution, dopo l’anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma 2024, Eterno Visionario di Michele Placido, alla sua quindicesima regia, racconta un Pirandello inedito, diviso tra il rapporto burrascoso con la moglie, i conflitti con i figli e la passione dirompente per Marta Abba, sua musa e amore proibito.
Un omaggio all’artista siciliano,
modernissimo e scandaloso per i suoi tempi, nel novantesimo anniversario
dell’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura (8 novembre 1934), che
gli consegnò fama internazionale.
In Eterno Visionario Luigi Pirandello
è interpretato da Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi è
la moglie Antonietta Portulano, Federica Luna Vincenti è Marta
Abba, Giancarlo Commare, Aurora Giovinazzo e Michelangelo
Placido sono rispettivamente i figli Stefano, Lietta e Fausto. Nel film
anche la partecipazione straordinaria della star internazionale Ute
Lemper.
Diretto da Michele Placido su una
sceneggiatura di Placido, Matteo Collura e Toni Trupia, Eterno
Visionario è prodotto da Federica Luna
Vincenti per Goldenart Production con Rai Cinema in
co-produzione con GapBusters, una coproduzione italo-francese della
Comunità del Belgio.
Il film è realizzato con il contributo
del Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e
audiovisivo, della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, dello
Sport e dello Spettacolo - Sicilia Film Commission, e di Regione
Lazio – Bando Lazio Cinema International (Programma FESR Lazio
2021 – 2027) cofinanziato dall’Unione Europea. Le vendite internazionali
sono affidate a Pulsar Content.
Per quanto lodevole nelle intenzioni e genuino nel
profondo amore per l’artista siciliano, Eterno Visionario delinea
un Luigi Pirandello che appare sempre confinato su un palcoscenico. I toni
utilizzati nel corso della narrazione sono particolarmente enfatici soprattutto a causa di una recitazione di matrice esageratamente teatrale,
in ogni contesto, anche quando non richiesto. Perché è vero che ci sono
parecchie scene in teatro ma quelle al di fuori, le scene di
‘vita’, dovrebbero adottare un tono diverso, opposto, intimo, ‘vero’. Cosa che
purtroppo, a nostro avviso, non accade.
Sicuramente l’intento di svelare un Pirandello più
fragile, la cui vera ispirazione era proprio l’infelicità, è adeguatamente
messo in scena, ma questa enfasi eccessiva sortisce spesso l’effetto opposto,
ovvero quello di non far mai prendere per ‘reale’ ciò che accade sullo schermo.
Marta Abba, musa ispiratrice, cuore e passione di
Pirandello, figura centrale nella sua vita artistica (e non solo) così come nel film, risulta immersa in un’atmosfera mistica, quasi come fosse circondata da un'aura luminosa, venendo così a mancare una dimensione più umana e personale.
Concludiamo con una nota critica che non riguarda solo
questa pellicola nello specifico ma più in generale l’assegnazione dei ruoli:
benché adatta alla parte, perché Valeria Bruni Tedeschi è ultimamente
sempre relegata ad interpretare personaggi in balìa della follia? Cosa che
ormai fa praticamente ad occhi chiusi ma forse fin troppo sopra le righe.
Eterno Visionario uscirà nei cinema il 7 novembre con 01 Distribution.
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