di Valerio Brandi
La vita di Julien (François Civil), giovane e brillante insegnante di lettere di un liceo francese, viene di colpo stravolta quando una sua studentessa di nome Leslie (Toscane Duquesne) lo accusa di molestie sessuali.
Non ci sono vere prove se non le parole della ragazza
che afferma che il suo docente da qualche tempo ci sta provando con lei in base
a una serie di sguardi e parole. La scuola si sente costretta ad avvisare la
famiglia e così aumenteranno i problemi.
Julien viene denunciato ma in attesa delle indagini
può continuare ad insegnare, anche perché inizialmente i suoi colleghi lo
difendono. Il problema principale per lui è invece il fratello maggiore (e
tutore) di Leslie, un tipo pericoloso che da quel giorno non fa altro che
intimidirlo aspettandolo fuori dalla scuola. Riuscirà Julien non solo a
sopravvivere ma anche a dimostrare la sua innocenza?
Il titolo originale del film è Pas de vagues (Niente scandali), un movimento nato in Francia nel
2010 e diventato più corposo nel 2018 per difendere gli insegnanti accusati
ingiustamente dai loro studenti, dato che spesso e volentieri i dirigenti delle
scuole preferivano non aiutare i docenti coinvolti, per motivi il più delle
volte egoistici.
Inoltre Silenzio!
è un lungometraggio decisamente personale perché è una storia vera, accaduta
proprio a Teddy Lussi-Modeste. Il regista di Il prezzo del successo (nonché sceneggiatore di Jeanne du Barry – La favorita del re) è
tutt’oggi anche un insegnante, e nel 2020 è stato anche lui ingiustamente
accusato di molestie sessuali da una sua studentessa, ma fortunatamente alla
fine è riuscito ad ottenere giustizia. Questi problemi naturalmente non
affliggono solo la Francia, quindi la storia è importantissima anche per il
pubblico italiano, e non solo.
Negli ultimi anni, anche per via dei social network
che hanno potenziato il classico sistema “sbatti il mostro in prima pagina”, si
è persa molto l’importanza del garantismo e quindi, quando un uomo innocente si
ritrova coinvolto in situazioni come questa, è davvero dura non solo uscirne
pulito ma anche restare incolume. Segno che il mondo non riesce proprio a
cambiare in meglio, limitandosi solo a passare da un estremo all’altro.
Grazie ai racconti dei nostri nonni e genitori, ma
anche grazie a film come Auguri
professore (con protagonista Silvio Orlando) siamo venuti a conoscenza di
una scuola dove non solo i docenti colpivano con la bacchetta gli studenti
indisciplinati ma erano praticamente intoccabili: i loro voti ma anche le loro
semplici dichiarazioni non potevano essere discusse, anche quando erano
palesemente in torto.
Oggi invece un professore può avere paura di essere
troppo severo nelle valutazioni, perché potrebbe subire non solo l’ira dei
genitori dei suoi studenti, ma anche le false accuse di quest’ultimi.
Inoltre Silenzio!
è anche una forte critica al politicamente corretto che cerca di impedire l’insegnamento
di certi artisti soltanto perché oggi ad alcuni appaiono controversi.
Nel caso di Julien la polizia comincia a pensare alla
sua colpevolezza per il semplice fatto di aver letto in classe una poesia di
Pierre de Ronsard, un autore che parla di seduzione: quindi gli insegnanti che
leggeranno il Conte Ugolino dall’Inferno Dantesco rischiano di essere accusati
di cannibalismo?
C’è un altro elemento poi che ha reso Silenzio! di Teddy Lussi-Modeste un
lavoro interessante oltre che estremamente coraggioso: la sessualità del
protagonista. Julien è omosessuale ma dentro la scuola non lo sapeva nessuno,
almeno fino a quando un video a tradimento sui social non ha spoilerato
tutto. Da quel momento molti dei suoi colleghi gli hanno chiesto perché lo
avesse sempre tenuto nascosto, anche dopo le accuse di Leslie, perché questo
aspetto poteva essergli d’aiuto.
“Per una volta...” afferma giustamente Julien. Mostrando anche l’ipocrisia di certe persone che davvero pensano che un uomo non sia in grado di commettere certi crimini solo perché appartenente a una cosiddetta minoranza.
Questi sono i contenuti formativi e gli insegnamenti
sociali che ci ha trasmesso Silenzio!,
mentre per quel che riguarda la parte prettamente cinematografica possiamo dire
che è stato fatto anche qui un eccellente lavoro.
François Civil, come era prevedibile, ha rubato la
scena un po’ a tutti (e se il film avrà successo sarà in gran parte per merito
suo, del resto durante le anteprime in patria molti sono andati soprattutto per
incontrare il nuovo D’Artagnan – qui la nostra recensione de I tre moschettieri - D'Artagnan) ma naturalmente non
è l’unico elemento di valore in questo lungometraggio.
Data la vicenda raccontata, la maggior parte del cast
è composta da attori giovanissimi, con professionisti già famosi a livello
internazionale (Mallory Wanecque, interprete di Océane, ha anche vinto un
premio alla Festa del Cinema di Roma 2022), ma la maggior parte di loro sono
stati “presi dalla scuola”. Parafrasiamo Tre
uomini e una gamba per dire che Teddy Lussi-Modeste ha scelto personalmente
tanti studenti adatti all’occasione che hanno quindi esordito sul grande
schermo, e in maniera decisamente egregia.
Silenzio!
è un thriller ansiogeno e claustrofobico davvero riuscito, in cui lo
spettatore potrà provare empatia dall’inizio alla fine sia per il protagonista
ma anche per altri personaggi, come quello di Laura (Agnès Hurstel) e di Leslie
perché, nonostante tutto quello che ha fatto, si capisce fin dall’inizio che anche
lei è una vittima, non del professore ma della violenza familiare espressa dal
fratello maggiore.
Con undici mesi di ritardo rispetto alla Francia Silenzio! è dunque arrivato anche in
Italia. Una prima presentazione è avvenuta presso l’Institut Français Centre
Saint-Louis di Roma alla presenza del regista, il quale ha regalato al pubblico
un pregevole dibattito dopo la proiezione. Presente anche la distribuzione
Italiana di No.Mad Entertainment, grazie alla quale Silenzio! è nostre sale dal 27 febbraio.
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