di Silvia Sottile
Di noi 4, presentato al Rome Independent Film Festival – RIFF del 2024, inizia il tour nelle sale italiane a partire dal 31 marzo dopo il successo delle anteprime torinesi, città d’origine o d’elezione degli autori.
La regia è a firma di Emanuele Gaetano Forte ma questa commedia è soprattutto il frutto di un
lavoro collettivo e condiviso, sia in fase di scrittura sia sul set, anche
dagli attori e autori Giovanni
Anzaldo e Giulia
Rupi. Insieme formano il gruppo creativo MUMBLE GROUP, un collettivo che
racconta storie immerse nella contemporaneità con una chiara voce ironica ma
che non rinuncia alla profondità del vissuto quotidiano.
Giamma (Giovanni Anzaldo, Il capitale
umano, 2014, di Paolo Virzì; Non è un paese per giovani, 2017,
di Giovanni Veronesi; Ricordi?, 2018, di Valerio Mieli; La
Seconda Vita, 2024, di Vito Palmieri), Alda (Giulia Rupi, Sta
per piovere, 2013, di Haider Rashid; Inexistentia, 2022;
di Salvatore Vitiello; Senza distanza 2016, di Andrea di
Iorio), Pier (Elio D’Alessandro, Pilade,
2015, regia di D. Salvo; Festen, 2023, regia di M. Lorenzi; Come
gli Uccelli, 2024, regia di M. Lorenzi), e Rachel (Roberta
Lanave, Amleto, 2012, regia di V. Malosti; Morte di
un commesso viaggiatore, 2015, regia di E. De Capitani; Il giardino
dei ciliegi, 2016, regia di V. Malosti) sono due coppie di amici di lunga
data. Hanno grandi aspirazioni, ma vivono da precari in una società che spesso
li ha delusi e che continua a farlo. Nessuno di loro, infatti, immaginava di
ritrovarsi alla soglia dei quarant’anni senza un lavoro fisso, vivendo alla
giornata e senza alcuna certezza di poter costruire una famiglia. È durante una
festa di compleanno che balena nella loro testa una possibile soluzione…
Di noi 4 parla
di precarietà economica, amicizia, famiglia e della necessità di
progettare e immaginare il futuro in maniera diversa con un taglio ironico e un iperrealismo fuori dagli schemi,
così come fuori dagli schemi è la forma che il film assume. Il risultato è un lavoro in
grado di mettere un’intera generazione allo specchio: quella dei
trenta/quarantenni alle prese con un
modello di vita da reinventare. Il film esplora il significato della famiglia al di là delle sue
strutture tradizionali. La storia pone al centro quattro amici che
scelgono di assumersi insieme la responsabilità di crescere un bambino,
affrontando questioni complesse come il ruolo dei legami affettivi e il senso
di comunità. Attraverso questa scelta, il film riflette sul concetto di
genitorialità collettiva e sul modo in cui la società contemporanea possa
adattarsi a nuovi modelli familiari. La narrazione invita lo spettatore a
interrogarsi sul peso delle convenzioni sociali e sull’importanza del sostegno
reciproco come base per la crescita di un individuo.
Le tematiche principali del film intrecciano anche
le sfide economiche e sociali della
generazione dei protagonisti. I quattro amici vivono in un contesto di
incertezze, dove il desiderio di creare una famiglia si scontra con le
difficoltà pratiche del quotidiano. Questo contrasto mette in luce la
resilienza dei legami umani e la necessità di solidarietà per affrontare un
mondo in cambiamento. La famiglia, in questa rappresentazione, diventa un
concetto flessibile, costruito sulle fondamenta di amore, comprensione e
collaborazione piuttosto che su ruoli prestabiliti.
Una commedia che racconta le difficoltà di progettare
il futuro e del desiderio di fare figli nell’incertezza economica con una messa in scena che rispecchia volutamente il
contenuto del film e che fa delle sue caratteristiche produttive un
manifesto. Abbiamo deciso d’imbarcarci nell’impresa investendoci
personalmente – affermano
gli autori - La troupe si è ridotta all’essenziale e a quel
punto ci siamo detti che questa coincidenza tra le condizioni produttive e il
contenuto del film andava raccontata. Da qui è nata l’idea di non nascondere,
ma anzi esplicitare, la nostra povertà di mezzi. Per quel che ci riguarda come
autori, la risposta al nostro desiderio di genitorialità l’abbiamo data. Il
film è nato. E ne è venuto fuori un film che rivendica la sua “diversità”
sia in termini poetici che politici.
Emanuele Gaetano Forte nasce
a Formia nel 1991. Nel 2016
realizza Al di là del risultato, il suo primo lungometraggio di
finzione, vincitore del Prix pour la première oeuvre al
Cinemed di Montpellier. Nel 2020 realizza il documentario Hérédité presentato
al Cinemed di Montpellier e all’Indie Cork. Nel 2022 è la volta della web
serie/docu-clip George Street e nel 2024 realizza Di
noi 4 insieme a Giovanni Anzaldo e Giulia Rupi.
Il film è prodotto da Giovanni Anzaldo, Giulia
Rupi, Emanuele Gaetano
Forte e SNCI e
distribuito da Lo Scrittoio.
Qui il trailer ufficiale:
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