di Valerio Brandi
Basato sul libro The Unbreakable Boy: A Father's Fear, a Son's Courage, and a Story of Unconditional Love di Scott Michael LeRette, il nuovo film di Jon Gunn Il bambino di cristallo non racconta solo le avventure di questo “bambino di cristallo” di nome Austin LeRette ma anche di suo padre Scott e del resto della sua famiglia.
Una storia vera (non perdete le fotografie nei titoli
di coda) che pur avendo come protagonista Austin (che è anche voce narrante
nella maggior parte delle scene in cui non è presente fisicamente) è molto
focalizzato sulla figura del padre, colpevole della rottura più grande all’interno
della famiglia. Ma andiamo con ordine.
Il titolo del film (in originale) fa subito pensare al
noto di film di M. Night Shyamalan, Unbreakable
- Il predestinato, solo che questa è una storia vera che mostra sul grande
schermo gli effetti di una malattia rara ed ereditaria come l’osteogenesi
imperfetta che impedisce la normale formazione ossea, rendendo le ossa
estremamente fragili.
Come accennato all’inizio, il piccolo Austin ne è
affetto ma, essendo ereditaria, ne soffre sua madre Teresa (Meghann Fahy) prima
di lui. Attraverso vari momenti narrati a ritroso, viene raccontata anche
la vita di quest’ultima, di quando ha conosciuto per la prima volta Scott
(Zachary Levi) e di come i due nel giro di poco tempo siano diventati una
famiglia che si è allargata prima con Austin (interpretato inizialmente da Roy
Jackson Miller e successivamente da Jacob Laval) e poi con Logan (Gavin
Warren).
Una famiglia che ha avuto inizio nonostante tanti
dubbi ed incertezze e che, andando avanti, ha avuto altre difficoltà: Austin
non solo è nato con l’osteogenesi imperfetta ma, con il passare del tempo,
è risultato anche affetto da autismo. Una serie di situazioni che negli
Stati Uniti hanno un peso ancor più rilevante per via dei costi altissimi della
sanità. Due genitori messi continuamente alla prova e obbligati a fare molti
sacrifici, con il rischio costante di un crollo.
E, come annunciato fin dalla primissima scena che ci
racconta il mondo colorato e particolare di Austin, la più grande frattura che
ha subito questa famiglia non è stata causata dall’osteogenesi imperfetta ma
dal crescente alcolismo di Scott. Questa famiglia riuscirà rimettere insieme i
pezzi dopo quella brutta serata di Capodanno?
Il
bambino di cristallo parla dunque molto di genitorialità ma
anche e soprattutto di autismo: un racconto molto veritiero, sia per quel che
riguarda il bullismo tra i banchi di scuola che queste persone spesso e
volentieri subiscono ma anche di quanto possa essere difficile per una famiglia
sostenere questa situazione, e non solo dal punto di vista economico.
Per fortuna a volte ci sono storie a lieto fine. Jon
Gunn è stato in grado di raccontarcela nel migliore dei modi, anche con un po’
di animazione tradizionale inserita in scene live-action per rendere il tutto
ancora più fantasioso, come il mondo di Austin e di suo padre Scott.
Un film assolutamente da vedere, anche grazie a
un’ottima versione italiana diretta da Federico Zanandrea (autore anche dei
dialoghi, mentre l’assistente al doppiaggio è Silvia Api, il fonico di
doppiaggio Matteo Comite e Alessandro Checcacci quello di mix) presso gli studi
della VSI Italia srl.
L’attuale voce di Freezer di Dragon Ball ha potuto contare su tanti nomi importanti per questa
lavorazione, a partire da Maurizio Merluzzo, che ha iniziato a dare la voce a
Zachary Levi con il primo Shazam. Molto
importante è stata poi l’interpretazione di Gabriele Tonti perché, come già
abbondantemente enunciato, Austin oltre ad avere tante frasi e dialoghi, ha
anche una recitazione iperattiva per rappresentare al meglio il personaggio
originale.
Completano il cast principale altri grandi
professionisti di questo mestiere come Beatrice Caggiula (Teresa), Costantino
Pezzulli (Logan), Francesco Rizzi (Joe), Gea Riva (Lori) e Cinzia De Carolis
(Marcia).
Il
bambino di cristallo sarà al cinema da giovedì 27 marzo, distribuito
da Notorious Pictures.
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