di Valerio Brandi
C’è una scimmia giocattolo vintage che con un meccanismo a molla batte un tamburo. Un tipo di giocattolo molto in voga nel passato che farebbe gola ai collezionisti. Ma una volta ottenuta, tutti i nuovi proprietari cercano di liberarsene... perché sembra che quando la scimmietta suona il tamburo con le sue bacchette, avvengano morti improvvise e spesso molto brutali!
Tra gli ultimi proprietari ci sono i gemelli Hal e
Bill Shelburn che si accorgono della maledizione dopo che vedono morire un loro
caro familiare subito dopo un rullo di tamburi dell’inquietante giocattolo. Decidono
quindi di incatenare nella sua scatola la scimmietta e di nasconderla in
un luogo sicuro, e per un po’ sembra che sia davvero tutto finito. Ma, appunto,
solo per un po’...
Prodotto da Atomic Monster e Black Bear Pictures, The Monkey sarà al cinema in Italia
grazie a Eagle Pictures a partire da giovedì 20 marzo 2025, circa un mese dopo
la distribuzione statunitense.
Un nuovo lungometraggio horror a basso costo (circa 10
milioni di dollari) che si è già abbondantemente ripagato, anche perché può
fregiarsi sulla sua locandina di tre grandi protagonisti di questo genere. Uno
dei produttori è James Wan (Saw e The Conjuring), mentre il regista è Oz
Perkins – figlio di Anthony Perkins (ricordate Pysco?) – che recentemente ha avuto ancor più successo
internazionale grazie a un vero gioiello come Longlegs.
Ma The Monkey
non sarebbe mai diventato un film senza il contributo dell’autore originale,
ossia uno dei più grandi scrittori horror di sempre: Stephen King. Una storia
pubblicata per la prima volta nel 1985 nell’antologia di racconti “Scheletri” e che ha avuto il merito di
rendere angoscianti le scimmie giocattolo (venendo citate in continuazione,
addirittura in prodotti per la famiglia come Toy Story 3).
Tornando ad Oz Perkins, quest’ultimo si è occupato
anche della sceneggiatura, modificando alcune cose ma mantenendo lo spirito
della storia originale. La scimmietta nel suo film batte il tamburo invece che
i piatti, così come l’albero genealogico mostrato nel libro è un po’ diverso
anche se molti nomi del racconto originale sono stanti mantenuti.
Piccole cose che non hanno minimamente influito sulla
validità di questo lungometraggio: The
Monkey è un horror sconvolgente ma al tempo stesso divertente, nel senso che
c’è molta macabra ironia, persino un po’ Tarantiniana, nelle varie morti
mostrate. I decessi sono spesso assurdi, fantasiosi, ma neanche troppo splatter
per i deboli di stomaco.
Theo James (saga di Divergent) e Christian Convery (Cocainorso) sono stati poi molto bravi nell’interpretare il
doppio ruolo (il primo nella versione adulta mentre il secondo in quella
giovanile dei due gemelli protagonisti, Hal e Bill), visto che spesso e
volentieri i due personaggi si ritrovano nella stessa scena, l’uno di fronte all’altro.
Inoltre The
Monkey ci regala una veloce ma comunque significativa apparizione di Elijah
Wood (Frodo nella Trilogia de Il Signore
degli Anelli) così come abbiamo un cameo dello stesso regista Oz Perkins
nei panni dello zio Chip.
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