di Silvia Sottile
Dal regista due volte Premio Oscar Ron Howard, Eden è un survival thriller provocatorio e sorprendente, che esplora i limiti oltre i quali siamo disposti a spingerci nella ricerca della felicità – o, più semplicemente, per la sopravvivenza.
Nel cast troviamo Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e Sydney Sweeney.
Eden è stato presentato come film d'apertura al Torino Film Festival 2024 e sarà nelle nostre sale dal
10 aprile, distribuito da 01 Distibution.
Il dottor Friedrich Ritter (Jude Law) e la sua
compagna Dora Strauch (Vanessa Kirby) sono due europei idealisti che fuggono
dalla Germania nel 1929, rinnegando i valori borghesi che ritengono stiano
distruggendo la vera natura dell'umanità, per trasferirsi sull'isola disabitata
di Floreana, nell’arcipelago delle Galápagos.
Tuttavia la loro cercata solitudine dura
ben poco. A loro si uniscono dapprima i coniugi Margaret (Sydney Sweeney)
e Heinz (Daniel Brühl) Wittmer, coloni seri e capaci, e successivamente la
sedicente baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn (Ana De Armas) seguita
dai suoi due amanti, un servitore ecuadoriano e un piano per aprire un hotel di
lusso sull’isola.
Il maltempo, la fauna selvatica e la totale mancanza
di comfort e civilizzazione rendono la loro convivenza molto problematica, ma
la più grande sfida sarà quella di coesistere con vicini disperati e pronti a
tutto pur di affermare se stessi. Un Paradiso che si trasforma in Inferno.
Tratto da una storia vera (cosa che fa decisamente riflettere), un mistero irrisolto
avvenuto su un'isola remota delle Galapagos, Eden si basa su due versioni contrastanti della stessa vicenda e indaga
in profondità l’animo umano in situazioni al limite, particolarmente difficili.
Partendo dal desiderio di sfuggire alle complessità e
alle instabilità della società moderna (la Germania tra le due guerre mondiali, nello specifico, ma metaforicamente anche la realtà dei giorni nostri, in seguito alla spaventosa pandemia di Covid, avvenuta
proprio nel corso della stesura della sceneggiatura del film) per una vita più semplice, Eden si focalizza su uno scampolo di
umanità in condizioni estreme, evidenziando come man mano, all’alterarsi dei
già precari equilibri, si ricreino le controverse dinamiche della società,
acuite in maniera esponenziale da una situazione fuori dall’ordinario.
Basta poco, dunque, per far emergere tutte le ossessioni dell’essere umano: odio, rancori, un puro istinto animale di supremazia, e infine violenza, nel momento in cui le tensioni diventano insostenibili ed esplodono, scatenando una feroce lotta per la sopravvivenza. Otto persone si trasferiscono su quest'isola apparentemente paradisiaca, meno della metà sopravvive. La natura umana può essere molto più brutale di quella selvaggia.
Per quanto regista indubbiamente eclettico, questo è un Ron
Howard inedito, che non ti aspetti, come se fosse uscito dalla sua comfort zone. Ma l’esperimento
si può definire assolutamente riuscito.
Eden,
in contrasto con il paesaggio da sogno, è un dramma cupo, viscerale, crudo e brutale, eppure molto avvincente. Nonostante i personaggi possano apparire a tratti
respingenti, lo spettatore non può fare a meno di appassionarsi alle loro
vicende e soprattutto alla loro sorte. Chi riuscirà infine a
sopravvivere? Come? E a che prezzo? Il tutto condito da una feroce ironia,
umorismo nero e quella venatura satirica che ricorda Triangle of Sadness (2022) di Ruben Östlund.
Howard entra nei meandri più oscuri dell'animo umano con un film di grande potenza narrativa e visiva e dal forte e profondo impatto emotivo, esaltando al contempo il talento degli straordinari attori a sua disposizione.
Gran parte del fascino della pellicola
risiede infatti nell’incredibile cast. I 5 protagonisti principali offrono
interpretazioni di altissimo livello, particolarmente intense. Già solo vederli
interagire e scontrarsi per il dominio sull’isola – capitanati dai carismatici e magnetici Jude Law e Ana De Armas, a cui si aggiunge la sorprendente Sydney Sweeney in un
ruolo inizialmente dimesso ma via via sempre più cruciale – vale assolutamente
il prezzo del biglietto.
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